27 Febbraio 2014

FOCUS – Icardi sì, Icardi no? Mazzarri si guadagni la conferma

di Nunzio Corrasco.

Mazzarri Icardi: ultimi mesi decisivi per il futuro del tecnico toscano

Inter-Cagliari doveva rappresentare la conferma dei progressi compiuti dalla squadra nelle ultime settimane, doveva essere l’occasione giusta per centrare finalmente quelle tre vittorie consecutive che ormai mancano da troppo tempo in casa nerazzurra, ed invece si è rivelata l’ennesima occasione sprecata per accorciare la classifica ed avvicinarsi alla Fiorentina.

Sotto gli occhi del Presidente Thohir, la Beneamata ha faticato a fare gioco, con un Cagliari ben disposto in campo e pronto a ripartire con velocità, sfruttando gli errori della retroguardia interista. Al termine del match, i tiri in porta e le occasioni create dagli isolani latitano; ad eccezione del rigore trasformato da Pinilla infatti,  la squadra di Lopez non è riuscita ad impensierire l’Inter ed anzi, soprattutto  nel secondo tempo, è stata schiacciata nella propria metà campo, soffrendo ma riuscendo a portare a casa un prezioso punto in chiave salvezza. Da segnalare in casa Inter è la grande difficoltà nel creare occasioni quando la squadra avversaria non concede spazi e agisce solo in contropiede; l’assenza di Hernanes si è fatta sentire oltre ogni aspettativa.

Il brasiliano è già diventato un punto di riferimento per i compagni e inoltre, la sensazione è che con lui in campo, anche il rendimento degli altri calciatori aumenti in maniera esponenziale. Insomma è come se il Profeta infondesse nel gruppo una grande dose di fiducia e di autostima; la personalità del brasiliano è “contagiosa” e senza di lui la squadra è tornata a palesare tutte quelle insicurezze che a Firenze pareva ormai aver riposto nel cassetto. Dopo un primo tempo in cui il primo tiro in porta dell’Inter è arrivato allo scadere, Walter Mazzarri ha finalmente deciso di inserire in campo Mauro Icardi al posto di un evanescente Diego Milito.

Tutti i tifosi nerazzurri nutrono una stima ed un affetto incondizionati nei confronti del Principe; detto questo però, di fronte all’evidenza di una carta d’identità che presenta il conto di una lunga carriera, e ad una condizione fisica che non accenna a migliorare, continuare a preferire Milito a Icardi, sembra essere un atto di inconsapevole masochismo da parte di Mazzarri. L’ingresso di Icardi ha cambiato sensibilmente l’andamento del match; con Maurito abbiamo finalmente avuto un punto di riferimento in avanti, un terminale sul quale contare per cercare di finalizzare e trasformare in gol i tanti cross (più o meno ben eseguiti) che provenivano dai nostri due esterni. Su uno di questi cross, sul finire del match, il bomber argentino ha centrato in pieno la traversa, andando ad un passo dal regalare a Mazzarri e ai sostenitori nerazzurri tre punti importantissimi. Alla fine purtroppo la Beneamata non è riuscita a conquistare la vittoria, ma la partita contro il Cagliari ci ha regalato una certezza: quest’Inter non può fare a meno di schierare titolare Mauro Icardi. A questa conclusione dovrà necessariamente giungere lo stesso Mazzarri; Thohir ha infatti lasciato intendere più volte come non sia completamente soddisfatto della gestione dei giovani da parte dell’allenatore di San Vincenzo.

Se il tecnico toscano vorrà rimanere a lungo sulla panchina nerazzurra dovrà comprendere che la necessità di ottenere risultati deve essere bilanciata con il tentativo di far crescere i giovani che abbiamo in rosa; l’unico modo per farli crescere è quello di farli giocare, dandogli anche la possibilità di sbagliare. Come ha ripetuto lo stesso Thohir, stiamo vivendo un periodo di transizione e dunque ci sono tutti i presupposti per consentire ai giovani di ritagliarsi un ruolo importante; d’altronde se i giovani non si fanno giocare durante campionati di transizione, quando dovrebbero essere impiegati? Ci si augura che Mazzarri comprenda al più presto questi concetti, in modo da guadagnarsi la conferma per il futuro. Se invece dovesse continuare ad insistere sulle stesse cervellotiche scelte, sarebbe lui stesso a certificare la necessità di un cambio al termine della stagione.