13 Marzo 2014

FOCUS – Cosa manca a questa Inter per diventare grande?

di Nunzio Corrasco.

Inter mercato: quanti acquisti servono alla Beneamata per tornare ad essere competitiva?

In casa Inter, dopo un inizio di 2014 non certo positivo, sembra essere tornato il sereno; nelle ultime 5 partite sono arrivati 11 punti, frutto di 3 vittorie e 2 pareggi, con 5 gol fatti e solamente 2 subiti.

Ad una prima analisi balzano agli occhi due aspetti: il primo è che la squadra nerazzurra ha finalmente ritrovato quella solidità difensiva che sembrava essere ormai perduta. Il secondo è che l’Inter di Mazzarri, in questo momento, ha grandi difficoltà nel segnare; la manovra nerazzurra risulta infatti troppo spesso sterile, molte volte si assiste ad un possesso palla fine a se stesso, e dunque i tiri verso la porta avversaria latitano. Nonostante questi limiti, l’Inter ammirata nelle ultime 5 partite ha dimostrato di aver ritrovato quell’unità di intenti e quella compattezza che da tempo molti auspicavano di poter apprezzare nella nuova Mazzarrinter.

A questo punto della stagione, alla vigilia della delicata trasferta di Verona, è necessario però cominciare ad interrogarsi sulle reali lacune della squadra nerazzurra,  programmando un mercato mirato, finalizzato a rendere l’Inter nuovamente competitiva. Con gli acquisti di Hernanes e Vidic, la società di Corso Vittorio Emanuele ha piazzato due colpi importantissimi; con il calciatore brasiliano e l’attuale capitano del Manchester United, la rosa nerazzurra si arricchisce di qualità e personalità, garantendo a Mazzarri due elementi di assoluto valore. A questo punto però, per compiere il definitivo salto di qualità servono altri 3 titolari da inserire nello scacchiere del tecnico toscano; un esterno, un centrocampista centrale e un attaccante.

Chiaramente sarebbero anche altri i calciatori che potrebbero far comodo alla causa nerazzurra (ad esempio se arrivassero due esterni non sarebbe male), ma ci sforzeremo di ragionare in maniera realistica, cercando di tener ben presenti le non certo illimitate disponibilità economiche della nostra Inter. Innanzitutto è necessario reclutare sul mercato un esterno di qualità; al momento la batteria degli esterni nerazzurri può contare su Jonathan, Nagatomo e D’Ambrosio (Wallace al termine della stagione tornerà al Chelsea e dunque non farà parte della rosa del futuro). È chiaro che, considerando quanto il gioco sulle corsie laterali sia fondamentale nella filosofia mazzarriana, gli esterni al momento in rosa non possono essere sufficienti nè per quantità nè per qualità. L’obiettivo deve essere quello di acquistare almeno un esterno in grado di coprire l’intera fascia nerazzurra, di saltare l’uomo e compiere dei cross quantomeno decenti (visto che al momento gli attaccanti nerazzurri non vengono serviti adeguatamente).

Per quanto riguarda il secondo tassello da acquistare, il ruolo nel quale è necessario intervenire è quello del centrocampista centrale. Pur disputando un’ottima stagione, Cambiasso non può più garantire prestazioni di alto livello, per più partite consecutive soprattutto se, come ci auguriamo tutti, l’Inter ritornerà ad essere impegnata in Europa. Dal momento che Kuzmanovic non può essere considerato il centrocampista dal quale ripartire, urge comprare un elemento da schierare nell’undici titolare, nel cuore del centrocampo, che possibilmente riesca ad abbinare quantità e qualità. Chiaramente la speranza di tutti è che quel ruolo al centro del campo possa essere affidato in futuro a Mateo Kovacic, ma al momento le idee del Mister in tal senso sembrano essere differenti.

Infine passiamo all’ultimo acquisto necessario da portare a termine, quello dell’attaccante. Acquistare una punta è con ogni probabilità l’esigenza primaria dell’Inter; con il quasi certo addio di Diego Milito al termine della stagione, la compagine nerazzurra ha bisogno di un bomber che abbia nei piedi almeno 15-20 gol a stagione e che riesca a finalizzare la mole di gioco prodotta dalla squadra. Comprare dunque un grande attaccante è solo uno dei diversi  tasselli che mancano alla Beneamata per potersi considerare nuovamente competitiva, ma forse la distanza dalle altre big-italiane è meno marcata di quanto si possa immaginare. Sarà importante fare acquisti mirati, prendendo le giuste decisioni; visti i precedenti, non è certo una variabile così scontata.