11 Novembre 2011

L’Inter in Mongolia con Paolillo e B.Facchetti

intervista paollilo

 

Ieri sono giunti nella città di Ulan Bator, in Mongolia, i delegati e ambasciatori dell’Inter nel mondo e ad accoglierli calorosamente sono stati il presidente della Mongolia Elbegdorj e il presidente della Federazione Calcio Mongolia Ganbold. Il motivo della visita è da ricercare nel viaggio a Milano di tre settimane fa, quando il Capo di Stato della mongolo era stato ospitato nella sede interista. In rappresentanza della società nerazzurra c’era Barbara Facchetti, Event&Guest Manager per FIFA e UEFA, che per la prima volta partecipa ufficialmente a una missione nerazzurra, guidata dall’amministratore delegato e direttore generale del club Ernesto Paolillo, con i rappresentanti di Inter Campus, Nicoletta Flutti, e di Inter Academy, Leonardo Bonomi.

Inter.it riporta le dichiarazioni dei dirigenti interisti: “Per l’Inter – ha detto Paolillo – è un grande onore essere qui e contraccambiare con la nostra presenza il piacere della visita ricevuta in ottobre da parte del presidente Elbegdorj. La Mongolia va ammirata per come ha affrontato il passaggio alla democrazia e accelerato le politiche di sviluppo. Anche lo sport – continua – fa parte di queste politiche e il calcio, in particolare, può essere utilizzato come efficace veicolo sociale. Poter partecipare alla crescita del calcio in questo paese è per noi motivo di grande soddisfazione“.

Barbara Facchetti invece è apparsa molto emozionata per una delle sue prime uscite ufficiali per la società nerazzurra: “In realtà non è proprio la prima… Sono passati tanti anni ma c’è già stata una ‘prima volta’ ufficiale con l’Inter: ancor prima che il papà diventasse presidente mi sono occupata, per un campionato, dei rapporti con i delegati Uefa in occasione delle gare europee. Quindi questa è la ‘seconda volta’ e per me è stata una bella, bellissima sorpresa, quando mi ha chiamato il presidente Moratti parlandomi di questa ‘missione‘. Dicendomi che ci sarebbe stato da andare in Mongolia, per incontrare una persona davvero unica, speciale, il presidente Elbegdorj, che come ha sottolineato proprio Moratti è uno degli uomini politici più innovativi per i suoi coraggiosi programmi in nome della democrazia. Mi ha quindi chiesto se mi avrebbe fatto piacere e io, entusiasta, ho accettato. Non mi rendo ancora bene conto. Quel che è certo è che mi sento onorata, perché rappresentare mio papà, il presidente Moratti, ed è una responsabilità, bella, ma sempre una responsabilità: sotto questo punto di vista sì che è la prima volta… Sono anche un po’ emozionata. L’Inter è sempre l’InterPapà le ha dato tanto, era la sua vita, che non avrebbe potuto mai immaginare senza. Colori che ha rappresentato degnamente fino alla fine, dedicandosi totalmente, con un’onestà e una purezza che l’hanno sempre caratterizzato in tutto quello che ha fatto. Sempre. Una ‘missione’ come questa in Mongolia gli sarebbe piaciuta: credeva fortemente nello sport e nei suoi valori, come mezzo di crescita anche sociale. Portare avanti oggi, qui, quelli che sono stati i suoi principi mi proietta senza dubbio in una continuità che non può che rendermi orgogliosa. Essere ambasciatrice dell’Inter nel mondo, un sogno: non posso immaginare nulla di più bello”.