12 Novembre 2011

Pallonerie XXL – A tutto Ibra

Finalmente il tanto atteso giorno è arrivato: è uscita in Italia la biografia di Zlatan Ibrahimovic. Il libro si compone di due volumi: uno che racconta la sua vita, l’altro che elenca tutte le squadre per cui tifava da piccolo.

Un Ibra che ripercorre la varie tappe della sua carriera a partire dalla Juve, un’avventura conclusa con lo scandalo di Calciopoli. Lo svedese svela un aneddoto che esalta il suo altruismo: “Un giorno ho visto Moggi piangere dopo la lettura di alcune intercettazioni e per consolarlo gli regalai alcune sim svizzere”

Dopo i bianconeri è il turno dell’Inter, che lo soffia al Milan: “Berlusconi voleva incontrarmi ma io volevo l’Inter e dissi a Raiola di sfruttare questa cena, lui chiamò Moratti che mandò subito un suo uomo il quale mi persuase con mezzi piuttosto convincenti, l’uomo in questione era Marco Materazzi”.

Le sirene del Barcellona si fanno sempre più insistenti e Ibra racconta: “Mourinho mi disse che non me ne potevo andare ma io gli risposi che era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire, andare nella squadra per cui avevo sempre tifato da piccolo”.

Un’avventura quella al Barca con più ombre che luci e con un rapporto tormentato con l’allenatore Pep Guardiola, astio la cui origine è finalmente svelata da Zlatan: “Tutto cominciò durante un ritiro, stavo vincendo la Champions e mi ha spento la playstation, da quel momento in poi non ci ho visto più”.

Ibra fa di tutto per essere ceduto: “O mi cedete o picchio Guardiola in pubblico” arriva a dire, ma il suo allenatore risponde per le rime: “O lo cedete o la Champions la vinciamo fra 10 anni” .

Infine il Milan che però non cancella alcuni indimenticabili momenti della parentesi catalana, su questo punto Ibra svela il motivo del suo cambio di look: “Le trecce sono state l’ultimo tentativo per riconquistare Piquè, che ricordi, anni fa mi fermavo sempre dopo l’allenamento”. Ah Shakira!

Zlatan si sofferma anche sul recente periodo di stanchezza verso il mondo del calcio : “Si, è vero, è un periodo in cui sono stanco del calcio ma nello stesso tempo consapevole che non posso mollare: come faranno se no i miei compagni a vincere la Champions?”

Lo svedese ha però lasciato buoni ricordi ovunque, anche a Barcellona ed una sintesi perfetta la troviamo nella parole di Leo Messi: “Dispiace che se ne sia andato, dopo di lui non siamo stati più gli stessi….”