11 Maggio 2013

FOCUS – Usato garantito

La rivoluzione, o presunta tale, in casa Inter è pronta a partire. Una delle stagioni più disastrose da molti anni a questa parte non aspetta che una pronta archiviazione ma, se è vero che ad ogni fine segue un nuovo inizio, gli occhi dei tifosi nerazzurri tutti sono puntati già sull’Inter che sarà.

Nelle ultimissime ore una certezza pare essersi consolidata: Stramaccioni guiderà l’Inter anche nella prossima stagione. Che l’allenatore romano piaccia o meno, un obiettivo è stato già centrato: quello importantissimo di stabilire la guida tecnica della squadra per il prossimo anno in tempi brevi, anzi, brevissimi. Recenti esperienze insegnano che arrivare a fine giugno, se non addirittura a luglio senza conoscere il nome di chi dovrebbe essere chiamato ad allenare, è fatto deleterio in chiave di preparazione e di mercato.

Ecco,il mercato, secondo punto decisivo: con ogni probabilità è inutile illudersi su potenziali e perlopiù fantasiosi arrivi di grandi campioni affermati; almeno fin quando non entreranno (se mai entreranno) in società forze economiche fresche, la strategia di mercato dell’Inter sarà quella delineatasi nelle ultime sessioni di mercato. Da una parte si continuerà a cercare giovani talenti in giro per il mondo, dall’altro Branca e il suo staff (o forse fra qualche settimana Leonardo?) tenteranno di portare in nerazzurro giocatori con capacità ed esperienza (si spera non troppa), ma solo se in ?saldo? o quantomeno a prezzo fortemente scontato. In più si cercherà di inserire in prima squadra sempre più ragazzi provenienti dalla Primavera.

Queste in astratto le linee guida dell’Inter che sarà, un?Inter che vedrà il suo volto e quello dei suoi protagonisti cambiare mille volte sulle pagine dei quotidiani sportivi nel corso dell’estate incipiente che, come ogni estate calcistica, vivrà di nomi, illazioni e trattative più o meno reali. Eppure un?Inter esiste già e,  seppur decisamente mal messa, certamente non sarà cestinata in blocco in vista della prossima stagione calcistica. Sarebbe utile allora capire chi dei giocatori attualmente in rosa potrà fruttuosamente contribuire alla causa dell’Inter e di Stramaccioni anche nel prossimo futuro.

Partendo dalla difesa, l’unica vera certezza pare essere Handanovic. Il portierone sloveno ha mantenuto tutte le aspettative che c’erano sul suo conto, e poco importa se non è più il ?pararigori? di Udine: senza le sue parate l’Inter avrebbe probabilmente galleggiato in acque ben più perigliose. L’ipotesi di una sua cessione milionaria al Barcellona spacca la tifoseria, eppure parrebbe più opportuno tenersi stretto un capitale immobilizzato ma di sicura resa che uno pur sempre da reinvestire ma con esiti del tutto imprevedibili.

Per ciò che concerne i difensori, con ogni probabilità si continuerà a puntare sulla (non impeccabile) coppia di centrali formata da Ranocchia e Juan Jesus: il giudizio su di loro è pesantemente condizionato da un?annata in cui nel reparto arretrato se ne sono viste di tutti i colori, ma non per esclusiva colpa dei succitati giocatori. I margini di crescita ci sono e con un assetto più equilibrato dell’intera squadra potrebbero dimostrare con maggiore convinzione il loro valore. Capitolo terzini: Nagatomo quasi mai pervenuto, Pereira spesso deludente, Jonathan in leggera crescita nel finale di stagione ma pur sempre Jonathan. Se Stramaccioni vuole il 4-3-3 o simili, occorrerà molto di più dalle fasce.

A centrocampo potrebbe avvenire il grosso della ?ristrutturazione?: per motivi diversi i vari Gargano, Kuzmanovic, Mudingayi, Schelotto, Stankovic potrebbero infatti  fare le valigie, mentre i ?semidei? Zanetti e Cambiasso non tireranno più avanti la baracca come fin qui sempre ed egregiamente fatto: spazio allora al sempre più convincente Kovacic (che a detta di Stramaccioni giocherà posizionato più avanti) e a un Guarin dal quale si spera, sempre ammesso che non venga ?sacrificato? sul mercato, di ottenere una resa più costante e qualitativamente più alta. Per il resto largo ai giovani (Benassi e Pasa su tutti e il redivivo, incrociando le dita, Obi) e ai nuovi arrivi che per quanto riguarda la mediana appaiono quanto mai imprescindibili.

Non resta che fare il punto della situazione in attacco: Milito resta un campione indiscusso, ma dovrà fare i conti con un?età non più verdissima e soprattutto col recupero da un infortunio grave. Difficile che vada via, ma in avanti non potrà essere lui la colonna portante. Diverso il discorso di Palacio che, dopo aver dimostrato di essere un grande e decisivo giocatore anche a Milano, certamente troverà spazio nell’Inter che verrà, a maggior ragione se Stramaccioni opterà per moduli con ali o attaccanti larghi. Cassano non ha sfigurato ma la sua permanenza all’Inter resta fortemente in bilico, mentre dovrebbe stazionare stabilmente in prima squadra Samuele Longo. Un ?nuovo acquisto? potrebbe essere poi rappresentato da Alvarez che, utilizzato con una certa continuità in questo finale di campionato, pare essere progressivamente e finalmente entrato nell’ottica del calcio italiano. Una chance per l’anno prossimo, se con lui non si potraà/dovrà far cassa, sarebbe interessante dargliela. Inutile dire che in ogni caso anche in attacco almeno altre due pedine di un certo peso dovranno arrivare alla corte di Stramaccioni: una squadra votata al gioco offensivo così come piace al giovane Mister nerazzurro, non può prescindere da un reparto avanzato di alto livello e con ricambi di qualità.

Al di là degli annunciati stravolgimenti , dunque, qualcosa dell’Inter 2012/2013 dovrebbe traghettare anche in quella che affronterà la prossima stagione, con una dote che si spera possa essere scevra della sfortuna che ha contraddistinto gli ultimi mesi. In fondo servirebbe a poco costruire un collage il più possibile ben assortito tra vecchi volti e nuovi arrivi se dopo tre mesi dall’inizio della stagione metà squadra è ferma in infermeria. Ma l’Inter ha maturato un grosso credito con la fortuna. Ora bisogna avere gli uomini giusti per riscuotere quanto le è dovuto.