Pagelle Genoa Inter 0-0: Handanovic Show, Alvarez spento. Pasa che personalità.
HANDANOVIC 8 – Il migliore dei nerazzurri da un po’ di tempo a questa parte, contro il Genoa super Samir decide di montare una lastra di plexiglas sulla porta scoraggiando gli attaccanti genoani, prima Borriello (che sul primo colpo di testa deviato in angolo resta incredulo in area) e poi Floro Flores che tenta invano dalla distanza. NO TRESPASSING RANOCCHIA 6 – Anche contro la sua ex squadra Ranocchia è sceso in campo in condizioni fisiche imperfette pagando tutto lo sforzo nel finale di gara quando è costretto a uscire zoppo dal terreno di gioco. INCEROTTATO CAMBIASSO 6 – Capitan Esteban gioca nella linea difensiva a 3 con il compito di indottrinare il giovane Pasa, di controllare il malconcio Ranocchia e di limitare le incursioni di Borriello e compagnia. Il Cuchu si dimostra un tuttofare “Scioglie il grasso, annienta lo sporco, lascia un un pulito splendente“. MASTRO LINDO PASA 6+ – Pronti via il giovane primavera concede subito una palla gol a Borriello sbagliando un movimento in fase di chiusura, poi si riprende e gestisce la situazione con disarmante calma e personalità. Un centrocampista riadattato a centrale difensivo che non sbava e non concede, ne sentiremo parlare. PROMOSSO NAGATOMO 6 – L’esterno giapponese torna in campo per testare il ginocchio ballerino in vista della Confederations Cup, nel primo tempo infastidisce il gigante non troppo buono Granqvist che impiega un tempo per prendere le misure al piccolo Yuto. Nella ripresa evita di sbilanciarsi e controlla l’avversario di turno senza concedere troppi spazi. BENTOLNATO SCHELOTTO 6- – Gioca più da terzino che da ala, si fa notare per un paio di cross riusciti e niente più. Quando ha la palla nei piedi si ha come la sensazione che prima o poi la consegnerà all’avversario ma fortunatamente ieri aveva di fronte un Vargas in formato ferie. Se il Galgo vorrà affermarsi nell’Inter dovrà dimostrare almeno un po’ di personalità, cosa che fino ad ora non s’è mai vista. THE WALKING DEAD KUZMANOVIC 6 – Un Kuzmanovic molto volenteroso è sceso in campo al Marassi, si alterna al maghetto Mateo nel ruolo di regista ma spesso finisce troppo basso e non accompagna l’azione offensiva. Tanta buona volontà, tanta grinta e idee ma la condizione fisica non è delle migliori e si vede. SLOW & FURIOUS KOVACIC 6,5 – Anche ieri il buon Mateo ha fatto vedere di che pasta è fatto, quando parte palla al piede è una mina vagante per gli avversari anche se non tutti i suoi strappi sono andati a buon fine. La sensazione è che il ragazzo ha stoffa da vendere e che l’Inter punterà tutto sul maghetto nella prossima stagione. GRIFONDORO GUARIN 5,5 – L’involuzione del Guaro inizia a destare un po’ di preoccupazioni, il giocatore scende in campo forse troppo smanioso di fare e il risultato è un tran tran che non porta a nulla se non a stupide ammonizioni o a conclusioni molli o fuori dallo specchio. La prossima stagione l’Inter vuole puntare sul vero Guarin il problema è capire se il colombiano è quello visto nel girone di andata o il cugino pasticcione e demotivato del ritorno. DUE FACCE ALVAREZ 5 – Giornata decisamente no per Ricky Maravilla che di meraviglie ieri ne ha fatte vedere ben poche. Gioca un’ora prima di lasciare il posto a Cassano ma è come se l’esterno argentino fosse rimasto con la testa al rigore sbagliato contro la Lazio. Sicuramente di questo Alvarez l’Inter non ne ha bisogno. SVEGLIA CASSANO 6 – Torna in campo dopo una lunga assenza e prova ad inventare qualcosa nella mezz’ora a disposizione, la sosta forzata sembra averlo gonfiato e i fischi di Marassi non lo hanno aiutato di certo. La volontà non basta se non è accompagnata da una buona forma atletica. APPESANTITO ROCCHI 6 – L’unico sussulto nerazzurro è opera del nonnetto Rocchi che con una girata di mancino sveglia l’inoperoso Frey colpendo la traversa. Spende il resto del match correndo a vuoto, rinchiuso tra Manfredini e Portanova. Due gare in 5 giorni sono tante per l’arzillo attaccante nerazzurro. R.I.P (Rest in Panchina)
STRAMACCIONI 6 – Con un solo difensore di ruolo Stramaccioni è costretto a ridisegnare per la millesima volta un’Inter senza gambe ne fiato. Chiude la gara inserendo qualche giovane primavera ma sembra accontentarsi anche lui del pareggio “salva Genoa”. Segui @ClaudioBenford