Gli amici di Gagliardini in coro: “Sei forte, ma basta stecche! Tanti rincorrono, lui aggredisce”
Grassi, Petagna e Caldara parlano di Gagliardini, ex compagno all'Atalanta e domenica avversarioQuella di domenica pomeriggio sarà una partita speciale per Roberto Gagliardini. Sul prato verde di San Siro affronterà per la prima volta da avversario l’Atalanta, squadra in cui è cresciuto e diventato calciatore professionista. Per il centrocampista dell’Inter saranno tante le emozioni e i ricordi ma una volta sceso in campo ci sarà spazio solo per la voglia di fare una grande gara e scavalcare in classifica quel gruppo di amici che continua a farlo sentire importante in ogni occasione o intervista.
Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, tre ex compagni della Dea hanno raccontato il loro amico Gaglio. Il primo a parlare è Alberto Grassi: “Il suo bello è che, se gli chiedi un favore, è disponibilissimo. È un ragazzo perbene, magari un po’ permaloso ma perbene. È come se non fosse mai andato via perché ci sentiamo sempre su Whatsapp. In campo è fastidioso, è forte di testa e tira certe stecche... Con lui la palla va e ti arriva il calcione: sono sei anni che in allenamento fa così. Però è forte, non mi ha stupito che sia andato così bene”.
La palla passa poi ad Andrea Petagna: “Un difetto di Roberto? Parlo dei suoi vestiti. Glielo dico sempre, lui mette un po’ quello che gli capita. Come giocatore infatti niente da dire. Quando giocavo nel Milan sapevamo che quelli forti erano Grassi, Gaglia, Conti, Palma e Caldara. Di lui mi piace la forza fisica, quest’abitudine ad andare sempre in avanti. Tanti centrocampisti rincorrono, Robi aggredisce“.
Infine Mattia Caldara, l’amico di sempre. Domenica le mamme dei due ragazzi saranno ospiti a “Quelli che il calcio” per guardare e commentare insieme la prima gara da avversarie. Il difensore parla così di Gagliardini: “Nella settimana prima dell’esordio in Serie A Gasperini massacrò Roberto, forse per prepararlo. Io non pensavo di essere pronto, invece… Gli ultimi tre mesi insieme sono stati il massimo. Non pensavo nemmeno io che andasse così forte all’Inter. Ero convinto arrivasse, ma non così in fretta. È stato subito insostituibile. Lui con quelle braccia rischia sempre di darti una gomitata, poi di testa è sempre pericoloso, per ogni difesa. Se segna, spero non esulti. Ma sono sicuro, non lo farebbe mai“.