FOCUS – La partita che vale una stagione
di Nunzio Corrasco.
Inter Lazio: sabato sera si deciderà una grossa fetta della stagione nerazzurra
Prima di Milan-Inter il popolo nerazzurro aveva ritrovato quel briciolo di entusiasmo che troppe volte era mancato nel corso delle ultime stagioni. La sfida contro il Bologna pareggiata malamente 2-2 sembrava aver dato una svolta positiva al campionato interista; dopo il rigore sbagliato da Milito ed i due punti persi contro la compagine allenata da Davide Ballardini, la Beneamata pareva sul punto di cadere in un burrone, si era vicini a toccare il fondo, fondo evitato solamente perché Robert Aquafresca nell’ultima azione di gioco si era ricordato per un attimo dei suoi trascorsi nerazzurri, fallendo in modo clamoroso il gol del 3-2 per i rossoblù.
Da quel momento la squadra allenata da Walter Mazzarri ha avuto una reazione, si è ribellata di fronte ai primi segnali che annunciavano la terza stagione fallimentare consecutiva ed ha inanellato 7 punti in tre sfide tutt’altro che semplici contro Sampdoria, Parma e Napoli.
L’Inter sembrava finalmente aver superato la salita più ostica del campionato e si preparava alla discesa trionfale, magari conquistando una vittoria nel derby che avrebbe probabilmente sancito il ritorno dell’Inter in Europa e l’eliminazione del Milan dalla corsa all’Europa League.
I nerazzurri si presentavano al derby nelle migliori condizioni psicologiche possibili; erano infatti i rossoneri ad avere tutto da perdere, a dover conquistare necessariamente i tre punti.
Per dirla alla José Mourinho l’altra squadra di Milano, classifica alla mano, si trovava nelle condizioni di guardare al derby come ad un’ossessione, l’ossessione di dover necessariamente battere i cugini; noi invece eravamo nelle condizioni di guardare alla stracittadina come se avessimo di fronte a noi una straordinaria opportunità. Avevamo la fortuna di disputare un derby senza eccessive pressioni, potevamo giocarlo senza fare troppi calcoli, con la spensieratezza di chi ha poco da perdere, condizione questa più unica che rara in un big-match di questo livello.
Arrivavamo dunque meglio rispetto ai cugini al derby della Madonnina, ma nonostante questo abbiamo dato vita ad una delle prestazioni più brutte ed incolori che la storia recente dei derby di Milano abbia offerto, almeno sul versante nerazzurro.
La netta sensazione è che i nostri ragazzi abbiano disputato la sfida contro il Milan con un pensiero fisso in mente: non perdere.
Ebbene se dovessimo soffermarci sulle due parole in sé, sembrerebbero due parole scontate, condivisibili, quasi naturali; il calcio però ha delle regole non scritte ed una di queste recita più o meno così: se scendi in campo con l’unico obiettivo di non perdere, se non provi mai a vincere, alla fine perderai. Detto e fatto.
Il livello tecnico del derby al quale abbiamo avuto la sfortuna di assistere (sì ho scritto sfortuna) è stato qualcosa di raccapricciante, uno spot negativo per il calcio italiano, già in evidente crisi per vicende extra-campo.
Alla fine però ha vinto chi ha meritato di vincere, non perché il Milan abbia fatto molto più dell’Inter, non perché il suo gioco abbia incantato, non perché sia apparso particolarmente armonioso in campo, ma semplicemente perché ha provato a vincerlo, mentre noi ci siamo limitati a cercare di non perderlo.
La prestazione offerta domenica sera è stata la peggiore della stagione ed è arrivata probabilmente nel momento meno opportuno; ora la squadra non può commettere passi falsi, non può permettersi di sbagliare.
La sfida contro la Lazio vale una stagione, vincendo si farebbe un passo in avanti forse decisivo verso il ritorno in Europa. Il palcoscenico sarà quello delle grandi occasioni, un Meazza quasi esaurito (non potrà esserlo del tutto solo a causa della chiusura della Curva nerazzurra) pronto a salutare l’ultima partita alla Scala del calcio di Capitan Zanetti e non solo: anche Samuel e Milito saranno probabilmente protagonisti dell’ultima recita a San Siro, indossando i colori nerazzurri.
Dunque Inter-Lazio ha in sé tutti gli ingredienti per essere una partita storica, una partita che vale una stagione, una grande festa, non roviniamola con un copione non all’altezza della sceneggiatura.