Ausilio a tutto mercato: “Seguiamo Torres, ci piace Hamsik. Dei rinnovi parleremo a fine stagione”
Ausilio mercato: il direttore dell’area tecnica nerazzurra parla di mercato a 360°.
Nella seconda parte della lunga intervista che Piero Ausilio ha concesso a Il Corriere dello Sport, il Direttore dell’area tecnica nerazzurra ha parlato di mercato a 360°:
È vero che per il prossimo anno acquisterete Lulic’ “No”.
Com?è stata la trattativa con Lotito per Hernanes?
“Difficile come tutte le trattative per i giocatori importanti. Sono stati determinanti la nostra volontà di averlo e quella del ragazzo che ha trovato le giuste motivazioni per convincere Lotito a farlo andare via”.
In rapporto al rendimento avuto finora, non crede che i 20 milioni pagati per l’acquisto del brasiliano siano troppi?
“Non mi piace parlare di cifre, ma non mi sembra che per Hernanes l’Inter abbia pagato 20 milioni. Ha dato subito una grande spinta alla squadra in un momento delicato, dopo ha avuto un problema fisico che lo ha molto condizionato. Il suo adattamento è stato rapido e positivo nonostante sia arrivato a stagione iniziata. So però che uno come Hernanes può fare molto di più e lo sa anche lui”.
Cosa vuol dire per l’Inter salutare Javier Zanetti?
“In campo la perdita è grande, per le sue qualità di giocatore, per il suo carisma e perché in tutti questi anni ci siamo abituati alla sua presenza e al fatto che fosse sempre un punto di riferimento per la squadra e per gli allenatori. Il suo addio al calcio giocato sarà meno avvertito perché resterà nella nostra famiglia e attraverso un nuovo incarico darà il suo contributo da un?altra posizione”.
Lei ha fatto grandi cose nel settore giovanile nerazzurro vincendo e tirando fuori campioni come Balotelli, Bonucci e Destro. Può ottenere le stesse soddisfazioni in prima squadra?
“Lavoro 24 ore al giorno per il bene dell’Inter. Quello che è stato appartiene al passato e, anche se ne sono orgoglioso, per il modo di intendere la quotidianità che ho contano solo il presente e il futuro”.
Dopo tanti anni al fianco di Marco Branca, com?è lavorare da solo?
“Mi manca l’amico prima che il collega, una persona con cui ho condiviso tanto e che mi ha permesso di crescere. L’Inter mi ha dato questa opportunità anche grazie a lui. In questo momento c’è tanto lavoro da fare che non ho avvertito… la solitudine. Cerco solo di far bene quello che sto facendo e di dare idee su come progettare l’area tecnica del prossimo futuro”.
Pensa che ci sia spazio per un innesto nell’area tecnica? Magari un dirigente che stia vicino alla squadra?
“Le decisioni verranno prese insieme al presidente e alla società, ma già oggi alla Pinetina ci sono figure come Santoro, il team manager Cordoba e lo staff dell’allenatore, persone che sono in grado di garantire la presenza che una squadra richiede. In più ci sono io, quasi tutti i giorni. Se la società penserà di rinforzare la struttura con qualche altro professionista, il mio sarà sempre uno spirito di collaborazione”.
Crede di essere la persona giusta per la rinascita dell’Inter?
“Sono in questo club ormai da sedici anni, ho iniziato facendo il segretario del settore giovanile e sono arrivato alla direzione sportiva con un percorso di crescita che la società mi ha permesso di fare e che mi sono conquistato con lavoro e con merito. Detto questo, non sono qui da solo e ho tante persone con cui condividere il lavoro oltre a una società forte alle spalle. Non sento il peso della responsabilità”.
Oltre a Vidic, bastano due acquisti per ricostruire un?Inter competitiva?
“Non parlerei tanto del numero degli acquisti, ma, nel rispetto della strategia economico-finanziaria della società, di qualità e di funzionalità dei calciatori al progetto della squadra”.
Visto il gap attuale rispetto alle prime tre in classifica, è realistico pensare, o anche solo sperare, che l’Inter il prossimo anno possa arrivare in Champions League?
“Non mi sento di fare proclami né di promettere nulla, ma dico che faremo di tutto, anche sulla base dell’esperienza di questa stagione, per aumentare la qualità della squadra sia attraverso le prestazioni dei giocatori in rosa sia attraverso l’individuazione degli elementi giusti per migliorare ulteriormente l’organico”.
Che tipo di attaccante serve all’Inter del futuro?
“Uno che faccia gol”.
Con Dzeko e Morata che difficilmente si muoveranno, tra i tre attaccanti più spesso accostati all’Inter Torres è la pista più facilmente percorribile?
“Non c’è un nome più percorribile o un favorito. In questi mesi abbiamo fatto verifiche per l’acquisizione di giocatori attraverso incontri con società e procuratori. Tra qualche giorno cercheremo di ottimizzare il lavoro”.
Torres è uno dei papabili?
“È uno che stiamo seguendo”.
Cosa potrebbe dare el Niño all’Inter?
“Per Torres parla la carriera, i titoli che ha vinto e le squadre in cui ha giocato. Se avesse le giuste motivazioni e la voglia di far parte di un nuovo progetto ambizioso qual è il nostro…”
In Brasile dicono che Nilton è un suo pallino. Conferma che il brasiliano le piace?
“È uno dei giocatori che stiamo seguendo e monitorando da tempo, ma non è in vantaggio rispetto ad altri”.
Thohir e Mazzarri stravedono per Hamsik. A lei piace?
“Trovo difficile pensare che Hamsik possa non piacere a chi fa calcio”.
C’è una trattativa per portarlo all’Inter?
“Per ora assolutamente no”.
Perché Sagna, che sembrava vicino all’Inter, non è arrivato?
“Con lui abbiamo avuto un contatto visto che è in scadenza. Abbiamo esposto i nostri programmi tecnici ed economici, ma ci siamo resi conto che non poteva essere una soluzione percorribile”.
Quali dei giovani che avete mandato in prestito torneranno il prossimo anno? Bardi? Duncan? Mbaye? Benassi?
“Li seguiamo tutti, molti hanno fatto bene, altri meno. Alcuni potrebbero essere inseriti nella rosa della prossima stagione. I nomi però non li faccio perché prima devo parlarne con Mazzarri”.
Handanovic, Kovacic e Icardi: il mercato in entrata dell’Inter passerà attraverso una cessione eccellente?
“In questo momento non parlerei di cessioni eccellenti né di nomi, ma il prossimo dovrà essere un mercato equilibrato, fatto anche attraverso una sorta di autofinanziamento”.
È corretto dire che solo Cambiasso tra i giocatori in scadenza ha possibilità di prolungare il contratto?
“Ribadisco che dei rinnovi parleremo a fine stagione”.
C’è rottura per il prolungamento di Alvarez?
“Nessuna rottura. Ha due anni di contratto e il suo agente vive e lavora in Argentina, ma con lui c’è un ottimo rapporto. Ci vedremo nei prossimi giorni”.