18 Maggio 2013

Strama: “Il futuro? Il presidente è stato chiaro”

Pochi sorrisi, battute finali e promesse di riscossa. L’ Inter di Stramaccioni chiude la sua sfortunata stagione domani con una sfida non semplice (a San Siro arriva la motivatissima Udinese), ma è inevitabile che la consueta conferenza stampa pre-gara si trasformi nel momento giusto per pensare a un futuro tutt’ altro che lontano. Ecco le parole del tecnico, prontamente riportate dal sito ufficiale nerazzurro.

L’AVVERSARIO – “Arriva una squadra che penso sia in questo momento quella che dal punto di vista dei risultati abbia più continuità in questa ultima parte di campionato. Credo che abbiano anche recuperato Di Natale e Muriel, che elevano il reparto offensivo. Troveremo una squadra al completo, motivata, ma l’Inter si è allenata bene e vuole congedarsi bene dai suoi tifosi”.

INFERMERIA – “Palacio sta molto bene, ha fatto un’ottima settimana, sarà convocato ma non credo di impiegarlo dal primo minuto. Per quanto riguarda i giocatori che nelle ultime partite hanno stretto i denti, la mia idea è di non esporli: mi riferisco a Ranocchia, che gioca da tre partite in condizioni menomate, Chivu stesso, Cassano, che ha avuto un intervento che è comunque andato a buon fine”. QUANTI NOMI PER IL FUTURO – Il passo più importante del discorso è quello dedicato al solito valzer delle panchine. Stramaccioni sente la fiducia di Moratti, e rintuzza subito le insinuazioni: “Sorrido, credo che quello che vi rispondo non vi piaccia, perché sia io che il presidente già da tempo rispondiamo con chiarezza sull’argomento. E non voglio essere io a rovinare questo teatrino, Mazzarri parla dopo la partita, Allegri dopo la partita, perché devo parlare io? Io lascio parlare il mio presidente. Domani sarò io l’allenatore dell’Inter. Sono certo che quello che seguirà di interessante dopo la partita uscirà solo dalla bocca del mio presidente. Come ha già detto il mio presidente, è giusto che tutto esca dalla sua bocca. Lascio parlare il mio presidente, i ragazzi ed io siamo concentrati su domani. E’ capitato che chi confermato a maggio non lo fosse a giugno? E quanti sono stati confermati a maggio e poi nello stesso mese non lo sono più stati? – chiede il mister – Sarei il primo caso di non confermato a distanza di quattro giorni”. GRATITUDINE – “Come mi sentirò se, un giorno, dovessi lasciare l’Inter? Quando avverrà questa cosa, se avverrà, è normale che farà parte del lavoro di un allenatore, chi mi conosce lo sa, io al mio presidente devo dire solo grazie e sempre lo dirò. Preso in giro se fosse ora? No, assolutamente. Se avvenisse questo, il rammarico sarebbe solo di non averlo ripagato di quanto merita. Sono sicuro che esistono le annate storte, tutti cadono, bisogna vedere come ci si rialza e noi siamo pronti a rialzarci nella prossima stagione”