EDITORIALE – La buona occasione
Chissà cosà avrà pensato sabato Philippe Coutinho quando ha saputo che gli sarebbe toccata l’ennesima panchina in una fredda giornata milanese, così lontano dal caldo della sua Rio e dall’estate che in Brasile sta per arrivare. E chissà cosa avrà pensato quando avrà visto Sneijder infortunarsi nel riscaldamento e l’allenatore dirgli che avrebbe giocato lui.
L’affermato campione che esce e il ragazzino che entra e segna, storia scritta e narrata in centinaia di racconti ma che è sempre bello vedere con i propri occhi. Una storia come tante in una partita come tante: la grande squadra che fatica in casa a sbloccare il risultato contro la provinciale di turno ben messa in campo a difendere il pari, qualche parata del portiere avversario, errori arbitrali e i primi mugugni provenienti dagli spalti fino al gol dell’1-0 che mette la strada in discesa fino al raddoppio e la sofferenza finale a causa del gol degli ospiti. Quante ne abbiamo viste di partite così? Tante, e ne vedremo tante altre ancora.
Più che della partita in sé vale pertanto soffermarsi sull’ottima prestazione dei giovani della squadra, troppo spessi incolpati di colpe non proprie e troppo spesso bruciati per l’impazienza della società. Si inizia a intravedere qualcosa di grande nei baby boys nerazzurri, lo si vede nella danza palla al piede di un Ricky Alvarez sempre più cosciente dei propri mezzi, nei miglioramenti tattici e nell’estro di Coutinho, nell’elegante fisicità di Ranocchia, nel dinamismo di Obi e Faraoni e nel recupero fisico di Poli. E? in atto un cambio generazionale, non un vero e proprio terremoto ma tante piccole scosse di assestamento nel segno della continuità, strategia da anni intrapresa ad esempio dal Manchester United col suo mix di gioventù ed esperienza.
La meglio gioventù nerazzurra non era fatta di brocchi prima e non è fatta di fenomeni ora, quello che si richiede è un po’ di pazienza unita a una buona dose di coraggio. Già, coraggio, quello che tutti noi chiediamo a mister Ranieri in questo periodo. E? vero che sarebbe stupido puntare solo sui giovani perché si pagherebbe la loro inesperienza (l’Arsenal docet), è vero pure che non tutte le ciambelle vengono col buco (vedi Jonathan) ma sarebbe deleterio intestardirsi su un gruppo di senatori alla cui esperienza fa da contraltare un fiato e delle gambe sul viale del tramonto. Spesso il tecnico nerazzurro viene criticato e additato come troppo premuroso e senza coraggio dimenticando che è stato l’unico allenatore che ha avuto il fegato di sostituire a fine primo tempo in un derby di Roma sotto di un gol Totti e De Rossi vincendo poi in rimonta. Come in quello storico derby capitolino Ranieri ha ? complice l’infortunio di Sneijder – la buona occasione per azzardare con i giovani, abbia buon occhio e non se la lasci sfuggire Mister. E non si preoccupi perché non la fallirà, chi ha l’occhio trova infatti quel che cerca anche ad occhi chiusi.