Pea: “All’Inter devi saper trasmettere il senso di appartenenza. Mourinho era un uomo sensibile”
Le parole dell'allenatore del Pro Piacenza con un passato in nerazzurroFulvio Pea, allenatore del Pro Piacenza, ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com e si è raccontato in una lunga intervista. Spazio anche al suo periodo all’Inter, con Mourinho: “Vado lì in qualità di responsabile del collegio del settore giovanile e vi posso assicurare che è un ruolo estremamente delicato perché lì devi essere un fratello maggiore più che un allenatore. Spesso i ragazzi quando sono lontano da casa sono fragili, smarriscono le loro certezze e tu devi essere bravo a parlarci nei termini giusti, a consolarli, a passare del tempo con loro. Ricordo che al mio primo anno da responsabile feci fare tutto di colore nerazzurro: tovaglie, coperte, lenzuola. Era importante trasmettere il senso di appartenenza, oggi in generale si è un po’ perso”.
“Mourinho aveva una sensibilità che spesso non emerge dai media. Un giorno aveva bisogno di un giocatore dei miei e sapendo che anche noi eravamo in lotta per il campionato, mi fece scrivere il mio undici titolare. Io rimasi anche un po’ sorpreso, lì per lì non capivo. Dopo aver letto il mio biglietto, ne scelse uno di quelli che non avevo scritto. Fu un gesto bellissimo, di grande rispetto nei miei confronti. Ero responsabile del settore giovanile del Ravenna e mi mandarono in questo paesino sperduto. Andai in un campetto, c’era un ragazzino che era di due o tre anni più piccolo rispetto a tutti gli altri e lo notavi subito perché stava lì, in mezzo al campo che raccoglieva margherite. Poi quando gli arrivava il pallone smetteva, dribblava tutti e andava a fare gol. Lo conoscete tutti, è Davide Santon”.
MOURINHO ESPLODE DOPO IL FISCHIO FINALE