Strama si confessa: “Sarei rimasto se Moratti non avesse venduto. Kovacic’ Il più grande talento in Italia!”
Andrea Stramaccioni si racconta alla vigilia del suo esordio con l’Udinese in serie A.
Comincerà ufficialmente domani la nuova avventura di Andrea Stramaccioni alla guida dell’Udinese, il club che gli ha garantito completa fiducia dopo l’avventura in nerazzurro. “L’Inter resterà sempre in un angolo del mio cuore”, racconta il mister in una lunga intervista oggi in edicola su La Gazzetta dello Sport. “Con i tifosi il rapporto è stato speciale, forse perché io ci mettevo la faccia e difendevo i colori: conservo ancora la maglia con scritto ‘Sciacquatevi la bocca’!”
E’ uno Stramaccioni cresciuto e diverso quello che si appresta a cominciare la sua nuova esperienza sulla panchina bianconera. “Ho imparato da gente come Guardiola e Ancelotti”, dice, “ma il mio riferimento rimane Luciano Spalletti”. Poi però riaffiorano anche i ricordi, di quella lunga e difficile stagione al timone della barca nerazzurra: “Facemmo una prima parte di stagione ottima, ricordo ancora l’intervallo della gara contro la Juventus, che poi andammo a vincere.” A gennaio invece qualcosa cambiò: “C’era in arrivo un terremoto“, confessa Strama, “quando al presidente esposi il mio progetto mi fece capire che avrebbe venduto, che quindi non poteva appoggiarmi. Prima della partita con la Lazio me lo comunicò: capii che con lui ero finito anche io.”
Il tecnico racconta anche dello speciale rapporto con Dejan Stankovic, “un guerriero”, e della lite con Cassano: “Aveva iniziato bene, poi qualcosa si ruppe con l’inizio delle difficoltà, ma almeno ci siamo detti tutto in faccia”. Infine uno dei ricordi più belli, quello che Stramaccioni definisce “un regalo lasciato all’Inter”, l’acquisto di Mateo Kovacic: “Sono contento di aver rotto così tanto le scatole a Moratti per averlo, è il più grande talento del calcio italiano.”
Grazie per il regalo Strama, e in bocca al lupo per la tua nuova avventura!