Ramon Diaz: “Icardi è un vero numero 9, non ha mai smesso di segnare. Simeone…”
Le parole dell'ex attaccante, ora allenatore, su Mauro Icardi e SimeoneRamon Diaz, ex attaccante dell’Inter e della Fiorentina, ora allenatore dell’Al-Hilal, ha parlato a La Gazzetta Sportiva della sfida tra i nerazzurri e la viola di questa sera, mettendo i risalto i due attaccanti, Mauro Icardi e Giovanni Simeone. Si è soffermato anche sul suo passato in Italia e in nerazzurro. Ecco le sue parole: “La vita di un allenatore non cambia per niente: si va all’allenamento, poi cisono le partite e si guardano tutte le gare che si può davanti alla televisione. La vita di un uomo di calcio è così. È vero, sono passati già 30 anni, ma tutto quello che ho vissuto è molto presente. La Fiorentina mi ha dato la possibilità di giocare lì due stagioni e mi sono trovato benissimo. Direi che l’unico modo di arrivare a una squadra come l’Inter era fare un grande campionato con la Viola e penso di esserci riusciuto. Ringrazierò sempre per come sono stato trattato a Firenze e a Milano. Ho giocato con campioni come Baggio, Antognoni, Oriali, Nicola Berti“.
“Icardi e Simeone ci rappresentano molto bene. Innanzitutto devo dire che mi piace che continui questa tradizione con gli argentini, perché vuol dire che noi, negli anni Ottanta, abbiamo fatto le cose bene e abbiamo lasciato un bel ricordo e una buona immagine. L’Inter e la Fiorentina sono stati sempre club aperti agli argentini. Ed erano altri tempi, in cui c’erano pochi stranieri. Io ero l’unico nella Fiorentina, e poi l’unico sudamericano dell’Inter. Adesso tutto è cambiato, ma l’amore per gli attaccanti argentini in Italia non si ferma. Sorpreso da Simeone? Assolutamente no. Gio è ultra esigente, cresce velocemente, un vero professionista e con quell’atteggiamento è impossibile non crescere. Aveva una mentalità da professionista sin da ragazzino. Ricordo che l’ho fatto esordire da titolare in un Superclasico alla Bombonera: non molti giovani sono preparati per una sfida così, ma io ci credevo. Sono contento che sia in Italia, un campionato che a un attaccante permette di capire meglio tante cose, ma pure un paese che ti fa anche crescere dal punto di vista umano. Lui è uno che ha forza fisica, che è bravo di testa… L’area è il suo ambiente naturale: penso che anche per questo ha fatto bene sin dall’inizio, e deve continuare così. Essere in una squadra e sapere che c’è uno lì davanti che segna, è sempre una tranquillità“.
“Mauro è un attaccante straordinario, che ha la fortuna di giocare in una grande squadra. Lui è un classico goleador, e un grande ambasciatore per noi. Sono contento anche che sia stato convocato in Nazionale, lo meritava. Ho visto tantissimo l’Inter e direi che negli ultimi tempi ha cambiato molte volte: allenatori, sistemi, giocatori. Invece Icardi non ha smesso di segnare. E, mi creda, non è facile, quando le cose non vanno come uno vuole, continuare a fare gol. Perciò dico che lui è un grande numero 9. E adesso, una volta che l’Inter troverà una certa stabilità, i risultati si vedranno e farà un grande campionato. Seguo la Serie A? Sì, assolutamente. Rimane uno dei campionati più competitivi al mondo, un torneo che come calciatore ti fa crescere tatticamente. La Juve è forte, ma guardi la Lazio, che ha vinto la Supercoppa: nessuna cosa si può dare per sicura. Non è vero che non è più un bel campionato. A chi lo sostiene dico di andare e giocare lì e poi ne riparliamo“.
“Il prezzo di Neymar non mi ha stupito per niente. Le clausole si mettono per essere pagate. Pensiamoci: lui è un calciatore fortissimo, ma anche molto giovane, che ha vinto tanto, che ha il talento e il futuro dalla sua. E lo capisco, a volte uno vuole una nuova sfida. La mia Inter? Quell’Inter rimarrà sempre nei miei pensieri, una squadra fortissima e vincente. Ma sono sempre stato uno che gode con nuove esperienze. Esperienza in Arabia Saudita? Che è una cultura diversa, ma quella del calcio è la stessa in tutto il mondo. Col mio figlio Emiliano abbiamo avuto la fortuna di fare una squadra di quelle che ci piacciono: offensiva, con buona tecnica, che attacca sempre. Il traguardo è arrivare fino in fondo nella Champions asiatica. Allenare in Italia? Sarebbe molto bello, magari nel futuro. Qui stiamo molto bene e abbiamo degli obiettivi immediati. Può cambiare il posto dove viviamo, ma quello che non cambia è la mentalità. E noi vogliamo vincere, sempre, ovunque. Magari riusciremo a fare il triplete anche noi“.
ICARDI E PERISIC SHOW IN ALLENAMENTO