PREPARATI AL MATCH – Tutto su Torino-Inter
Torino-Inter: tutto quello che c’è da sapere sul match
Torino e Inter, le uniche: nessun’altra squadra in Italia può vantarsi di avere nel bagaglio dei ricordi e delle bacheche anche un aggettivo, Grande, tanto comune negli usi quotidiani quanto indicativo di un passato glorioso. Il motivo della maiuscola è tutto negli scudetti e nelle coppe lucidate con cura a ogni inizio di stagione, nell’orgoglio della gente che per quelle vittorie ha gioito e in quelle vittorie si è riconosciuta. Tanti anni sono passati da quando il Grande Torino e la Grande Inter hanno chiuso i loro cicli immortali e tanti anni dovremo aspettare probabilmente per affidare questo fardello che inizia per G a una qualsiasi altra realtà sportiva: quel che è certo è che una stagione così importante per l’Inter, alle prese con una rifondazione tanto sospirata e finalmente attuata, non poteva iniziare contro un avversario più nobile.
LA STORIA – La sfida tra granata e nerazzurri andrà in onda a Torino per la 92esima volta. Il bilancio non è positivissimo per l’Inter, ma comunque in sostanziale equilibrio: se le vittorie dei padroni di casa sono ben trentasei, quelle degli ospiti sono ventinove, a fronte di ventisei pareggi, per un totale di 251 gol segnati (in media quasi 3 gol a match). Anche se le statistiche testimoniano la tradizionale difficoltà per le grandi squadre nel trionfare sul campo del Torino, i piemontesi hanno interrotto solo nella scorsa stagione (l’incontro finì con uno spettacolare 3-3) una serie vittoriosa del biscione che durava dal 1994: l’ultima vittoria del Toro risale infatti al 27 febbraio 1994, quando servirono i gol di Poggi e Cois per superare gli uomini allenati da Giampiero Marini (Torino-Inter 0-2).
IL PRESENTE – Un altro Giampiero, Ventura, sarà protagonista del match di oggi: il tecnico granata è solito insegnare un calcio bello ed efficace ovunque si trovi ad allenare. Nessuno dimentica l’exploit del suo Bari neopromosso nella stagione 2009-2010, squadra che ha regalato al calcio italiano tanti giovani di prospettiva. La favola si è ripetuta anche a circa 800 km di distanza, perché nel passato campionato anche a Torino hanno respirato aria d’alta quota. La peculiarità del mister genovese è il saper utilizzare moduli diversi a seconda delle risorse a disposizione: anche oggi la squadra del presidente Cairo scenderà in campo con un 3-5-2 speculare a quello dell’Inter e con parte degli interpreti che giovedì hanno conquistato l’Europa.
LE FORMAZIONI – Tra i pali Ventura schiererà Padelli, che bene ha fatto nella campionato scorso; davanti a lui agirà il collaudato trio composto da Bovo, Glik e Moretti; a centrocampo invece i due esterni saranno la rivelazione Darmian e il nuovo acquisto Molinaro, mentre in mediana Nocerino detterà i tempi di El Kaddouri e Benassi, un ex. In avanti, senza Cerci e senza Immobile, ceduto in estate al Borussia Dortmund, saranno Quagliarella e Martinez a impensierire Handanovic. Anche Mazzarri confermerà la formazione che ha brillato in Europa League, con tre sole eccezioni: davanti al portiere sloveno timbreranno il cartellino Juan Jesus, Vidic e Ranocchia; sulle fasce giocheranno Nagatomo a destra e Dodò a sinistra, al centro M’Vila come perno ed Hernanes e Medel (alla prima con la maglia nerazzurra) mezzali. In avanti non ci sarà il tandem che tanti interisti vorrebbero vedere, ma giocherà Icardi, sostenuto dalla classe di Kovacic.
L’OCCHIO TATTICO – Potenzialmente Torino-Inter rischia di essere una partita bloccata: quando si affrontano due squadre con lo stesso schieramento tattico, infatti, è sempre possibile che il match venga impostato sulla base dell’uno contro uno o dei duelli personali. A maggior ragione con il 3-5-2 saranno gli uomini di fascia a determinare molto del risultato finale, oltre ai due centrocampisti che avranno il compito di inserirsi. In questo senso Hernanes ha sicuramente più qualità di Benassi ed El Kaddouri, ma molto dipenderà dai varchi che gli creeranno i movimenti dei compagni di squadra. Una chiave tattica importante sarà la posizione di Kovacic: come sosteniamo da tempo, quando il giovane croato gioca tra le linee o comunque sensibilmente più vicino alla porta, le sue qualità in dribbling e accelerazione diventano devastanti. E a prescindere dal riferimento offensivo principale (Osvaldo o Icardi che sia), questo per l’Inter sarà un netto vantaggio. Gli ingredienti per un bel match ci sono tutti: l’appuntamento per Torino-Inter è all’Olimpico alle ore 20.45.
di Gianluigi Valente