EDITORIALE – Un altro giro di valzer… Mazzarri
E così ci risiamo.
Un’altra stagione è partita, un altro anno di sogni, speranze, lacrime e risate si è appena dischiuso in fronte ai nostri occhi. L’avvio non è stato trascendentale, obiettivamente: un pareggio a reti bianche con il rinnovato (indebolito?) Torino di Ventura post cessione di Immobile e Cerci non è probabilmente la miglior prima giornata che ci si potesse aspettare ma il viaggio è lunghissimo e siamo appena all’inizio.
Per quanto riguarda il calciomercato, invece, siamo veramente vicinissimi alla fine e il “cessate il fuoco” è ormai questione più di minuti che di ore. Ancora non si sa se Ausilio riuscirà a regalare ancora qualcosa a Mazzarri sul filo di lana, indubbiamente, però, con soli tre attaccanti in rosa si rischia di avere una coperta un po’ troppo corta, contando le almeno 44 partite che ancora mancano prima della fine di questa stagione (e pensare già ora al prossimo maggio suona davvero stranissimo, peraltro, eppure è parte integrante dei doveri di un Ds qual è il buon Piero). Per quello si segue Bonaventura, per quello si sono seguiti il Chicharito e Borini, per quello si sarebbe venduto Alvarez (e forse Guarin?). Aspettiamo le undici per saperlo, non manca più molto.
Ma al di là delle inevitabili valutazioni sul mercato (che notoriamente possono cambiare anche dal giorno alla notte a seconda del rendimento finale della squadra), per le quali conviene forse aspettare la frescura di domattina e non affidarsi troppo ai giudizi di stomaco che si possono esprimere imprudentemente ora, non si può non dire che finalmente ci siamo: la giostra ha ricominciato a girare e l’orchestra di Serie A ha già fatto partire e concludere l’ouverture sulle cui note tutte le venti squadre partecipanti al ballo hanno danzato (chi meglio, chi peggio).
Le movenze nerazzurre del primo atto in salsa granata non sono state particolarmente leggiadre, l’abbiamo detto, in particolare è mancata un po’ di creatività in una squadra che forse è più adatta a giostrare con colpi d’ascia che non di fioretto. Tuttavia questa è la squadra che desiderava Mazzarri e bisogna concedergli la possibilità di plasmarla a suo piacimento, utilizzando il tempo che è necessario, affinché il ballo del Biscione possa guadagnare in morbidezza, elasticità e forza, tutte qualità che contro il Toro non si sono purtroppo viste. Ma l’adrenalina, la voglia di ricominciare a godere e soffrire, la forza magnetica con cui quel pallone attrae le folle ci sono mancate troppo per non provare nemmeno un briciolo di soddisfazione persino nel criticare la squadra: se si può dire cosa non va, significa che finalmente c’è qualcosa di cui parlare, esiste davvero, non sono solo le nostre elucubrazioni oniriche ora a cadere nell’etere dei social network o delle nostre telefonate notturne.
E pazienza se WM non piace o se si pensa che quel giocatore lì non andasse preso, il valzer è ricominciato e bisogna ballare bene, sostenendo tutti (quasi) sempre e facendo i giusti passi.
Buon calcio a tutti.
PS: Piero, finisci il tuo valzer alla grande, regalaci un’altra punta!