I ricordi di Zanetti: “La notte di Kiev cambiò la nostra storia, fu la svolta dell’era Mourinho”
Zanetti Inter
Zanetti Inter
E’ il minuto 85′ di un gelido 3 novembre di quasi 5 anni, l’Inter è sotto di un gol contro la Dinamo Kiev e vede andare in fumo le sue ambizioni di gloria. Sono attimi di grande tensione ma dopo un minuto Wesley Sneijder libera Milito che con freddezza supera Bogush realizzando il gol del momentaneo pareggio. Finita qui? Nemmeno per sogno. Al 90′ lo stesso olandese volante approfitta di una papera del portiere ucraino e realizza un gol fondamentale per la storia dell’Inter, il gol che spalancherà la strada verso la conquista del Triplete. Sono passati quasi 5 anni e oggi in casa Inter è cambiato tutto. Di quella squadra gloriosa è rimasto solo il ricordo, è andato via l’architetto di quel progetto, ovvero Josè Mourinho, ma anche quel Moratti che investì tanti soldi per far si che il sogno dei tifosi diventasse realtà. Domani la Beneamata tornerà a Kiev per disputare la partita di Europa League contro il Dnipro e l’ex capitano Javier Zanetti ha deciso di raccontare le emozioni di quella sera di 5 anni fa ai microfoni di Tuttosport: “Prima della partita, José ha attaccato ai muri dello spogliatoio la classifica del girone senza avere nemmeno il bisogno di dirci nulla: bastava guardarla, per rendersi conto che eravamo quasi fuori e che quella sarebbe stata la partita della vita. Nel primo tempo, non funzionava niente e avevamo fatto una fatica terribile. Mourinho senza perdere un attimo ci disse ‘Siamo fuori: ora rischio il tutto per tutto’. Tolse Cambiasso e Chivu per mettere Thiago Motta e Balotelli poi, a dieci minuti dalla fine, mise pure Muntari per Samuel e mi disse di fare il centrale, visto che in campo era rimasto un unico difensore, ovvero Lucio. Non so se Moratti avrebbe esonerato Mourinho se non avessimo passato il girone, certo è che quella notte ci siamo resi conto che nulla sarebbe stato impossibile per quella Inter. Però, già nella stagione precedente, era scattato qualcosa dopo l’eliminazione con il Manchester a Old Trafford quando Mourinho andò da Moratti e gli disse ‘Ha visto, l’atteggiamento è cambiato: mi dia i giocatori giusti e vinceremo anche in Europa’. E così è stato. Però, senza quella rimonta a Kiev non ci sarebbe stato futuro e, oltre alla Champions, ci saremmo giocati pure il prestigio”.