IL PUNTO SULLE AVVERSARIE – Juventus: 25^ giornata
Milan-Juventus era lo scontro al vertice, la partita che poteva modificare gli equilibri del campionato e le speranze di milioni di tifosi, alla fine però non rimane che una valanga di polemiche. Mister Conte propone il 3 5 2 con Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Estigarribia, Marchisio, Pirlo, Vidal, Quagliarella, Borriello; Allegri rispolvera Pato in tandem d’attacco con Robinho supportati da Emanuelson. Il Milan parte subito forte rinchiudendo nella propria metà campo i bianconeri, il gol sembra essere nell’ aria e infatti arriva poco dopo: Nocerino approfitta di un errore in fase d’ impostazione di Bonucci e tira senza farsi pregare dal limite dell’area di rigore verso Buffon che, ingannato dalla deviazione di Barzagli, è battuto, 1 a 0. I rossoneri continuano a spingere e segnano il 2 a 0 con Muntari; l’arbitro però non convalida su segnalazione del guardalinee tratto in inganno dalla parata di Buffon, nonostante la palla fosse entrata di mezzo metro. Iniziano le polemiche e il clima si riscalda, il Milan continua a spingere ma la Juve, davvero impalpabile nella prima metà di gara, riesce nell’ obiettivo di limitare i danni e chiude il primo tempo sotto di una rete a zero. La partita però continua negli spogliatoi: Galliani si presenta nel sottopassaggio e inveisce contro Conte e la terna arbitrale, episodio deprecabile più del gol negato. Nella ripresa cambia il registro e mister Conte butta nella mischia Vucinic, Pepe e Matri e proprio l’ex Milan segna pochi minuti dopo il suo ingresso ma il guardalinee, lo stesso dell’episodio di Muntari, alza la bandierina, 1 a 1, almeno per i gol annullati. La Juve attacca a spron battuto e trova il pari con un bellissimo gesto tecnico di Matri che anticipa Thiago Silva e insacca su cross di Pepe, gol valido e pareggio acciuffato. Prima del triplice fischio finale c’è il tempo per l’ espulsione di Vidal e per l’arrembaggio rossonero, ma il risultato non cambia.Pareggio giusto per i valori espressi in campo, ma a tenere banco sono le due decisioni del guardalinee Romagnoli. Ciò che però non può essere utilizzata come scusa è la decisione stessa: se è vero che con i se e con i ma non si fa la storia, allora è anche vero che non sapremmo mai cosa sarebbe accaduto se il colpo di testa di Muntari fosse stato convalidato o se Matri non fosse entrato in campo. Certamente la sfida di Milano lascia diversi interrogativi sul livello della nostra terna arbitrale e su chi vincerà lo scudetto; l’unica certezza è che la Juve resta la squadra imbattuta del campionato con una partita in meno e seconda in classifica dietro a un Milan che ha dimostrato di non essere Ibra-dipendente.
Piergiuseppe Basile