L’Aeroplanino fa rotta a S.Siro: ecco le chiavi tattiche
Altro che “Clamoroso al Cibali!”, altro che pronostico chiuso. Inter-Catania con tutta probabilità sarà partita vera, specie in un periodo nel quale nerazzurri ed etnei stanno all’opposto in termini di gioco e morale. L’ambizioso undici di Montella non fa barricate di fronte a nessuno, non snaturando mai il 4-3-3 che tante soddisfazioni ha dato nell’arco della stagione e puntando sempre e comunque sulla verticalizzazione immediata per i terminali offensivi, abili nell’interpretazione di ogni ruolo nel settore avanzato. L’Inter oramai in preda ad una confusione prima tattica e poi mentale, è un rebus di difficile soluzione, molto in casa meneghina dipenderà dalla verve dei suoi giocatori-simbolo e dalla capacità di prendere in mano il match sin dalle prime battute. DUE FILOSOFIE: TRADIZIONE CONTRO INNOVAZIONE– Sor Claudio incrocia l’aeroplanino in una sorta di Amarcord dal sapore capitolino. Due modi d’intendere lo stesso sport assolutamente opposti: un 4-4-2 lineare contro un 4-3-3 imprevedibile e spettacolare. Se Ranieri ama affidarsi a due punte di peso per far salire la squadra, evitando il gioco manovrato e saltando il centrocampo attraverso palle alte recapitate direttamente dai difensori, Montella non prevede “torri” al centro dell’attacco, puntando piuttosto sulle qualità balistiche dei centrali di centrocampo, Lodi e Almiron, abili ad impostare più che a difendere, geometri a testa alta del collettivo etneo, dotati anche di un ottimo piede sia in veste di suggeritori che di cecchini dalla distanza. A rendere ancor più interessante la visione dell’emergente tecnico campano sono i movimenti delle punte, nella fattispecie Gomez, Barrientos e Bergessio, quest’ultimo vero terminale offensivo. L’aspetto più affascinante del pacchetto avanzato rossazzurro è la totale assenza di punti di riferimento per i difensori avversari grazie al perpetuo movimento dei suoi interpreti. DIFESA LENTA, PUNTO DEBOLE– Tallone d’Achille degli etnei è la difficoltà dei due centrali difensivi nell’affrontare punte dotate di rapidità e dribbling. Spolli e Legrottaglie hanno esperienza e senso della posizione, per cui il gioco di Pazzini potrebbe risultare prevedibile. La svolta a favore dei meneghini potrebbe essere rappresentata dagli inserimenti (fino ad oggi davvero pochi) dei centrocampisti senza palla. Cambiasso, meno propenso che in passato a cercare varchi utili per arrivare al tiro, dovrebbe stare maggiormente a ridosso dei 16 metri, complice anche l’addio di Thiago Motta spesso determinante in situazioni di questo tipo. Potrebbe anche essere la partita di Milito abile a trasformare palle sporche in oro, ma soprattutto deve essere tuttal’Inter a spingere, con pazienza e senza inutili frenesie e soprattutto limitando al massimo le ripartenze degli uomini di Montella. Partita a scacchi e pronostico aperto. Inter-Catania, di questi tempi, è gara da tripla