Palacio:”Anno difficile per me, l’Inter non merita il decimo posto, non sono un leader…”
Rodrigo Palacio è l’ospite della settimana negli studi di Inter Channel, deputato a rispondere alle domande dei tifosi interisti tramite i social con l’hashtag #AskPalacio. Ecco le parole del Trenza:
“Per me è stato un anno duro, ho zoppicato ogni allenamento e ogni partita, ma ho giocato tutte le partite. Tutti mi sono stati vicini. Io non ero preoccupato per l’assenza dei gol, ma per il dolore alla caviglia ed era difficile per me. Adesso sono migliorato un po’ perché il dolore non lo sento più così tanto. Io non mi sono mai fermato dalla finale del Mondiale, era difficile per me continuare ad allenarmi. Non giocavo bene e tutti mi massacravano, ma adesso sto bene e questo conta. La mia stagione adesso è cambiata e posso giocare fino alla fine del campionato. Volevo anche operarmi, ma poi ho resistito e i risultati mi hanno dato ragione, se non sto al 100% io non posso fare bene, non sono Messi. Per fare bene devi essere sempre al top”.
“Gol’ A me non importava non fare gol, ma interessava la situazione. Quando ho fatto il primo gol contro la Lazio non stavo bene e non ero felice. Volevo solamente tornare al top della condizione. A me interessano i gol utili. Tifosi? Normale i tifosi siano arrabbiati, l’Inter non merita di stare a metà classifica“. Su Shaqiri:“E’ un giocatore importantissimo, che qui può fare la differenza. E’ veramente molto forte. Partita più bella? Il derby con il gol di tacco, senza dubbio. E’ bello il movimento che mi ha condotto a quel gol, più del gesto in sé. Mancini? Ha una tecnica ancora spettacolare, spiega benissimo ogni esercizio. Tagliare la treccia? La lasciamo lì dov’è fino a quando non smetto di giocare”.
Sul suo futuro dopo il calcio giocato:“Allenare l’Inter? Non mi vedo da allenatore, al massimo il secondo. Non mi vedo sulla panchina dell’Inter. Un ex compagno che può fare l’allenatore? Cambiasso e Milito sono molto portati, sicuramente non porteranno me perché dicono che non capisco di calcio (ride, ndr). Anche Samuel potrebbe farlo, parla poco, ma si fa capire moltissimo. Tempo libero? Mi piace stare a casa mia con la mia famiglia, ma se devo fare un altro sport vado a giocare a basket. Mi piace molto guardare l’Olimpia Milano. Adesso dobbiamo vincere le due partite che mancano per andare ai play-off. Ginobili? Lo conosco, ma non siamo amici pur essendo tutti e due di Bahia Blanca”.
Sul significato della sua treccia Palacio risponde così:“Non ha un significato. E’ rimasto dopo un taglio di capelli e lo porto ancora. Scaramanzia? Non sempre, alcune volte sì, altre no. Compagno che mi manca? Diego Milito, perché stavamo tanto tempo insieme e facevamo la strada tutti i giorni insieme. Quando ha vinto il campionato con il Racing ero molto felice per lui, pur essendo io un fan del Boca Juniors. Lo sento moltissimo, come con Cambiasso con cui ci vediamo anche. A Walter scrivo, ma non risponde. Canzone preferita? Ascolto poca musica. Mi piace un gruppo uruguaiano, genere rock: No te va gustar”.
I tifosi vogliono sapere da Palacio anche un commento sulla sua esperienza da portiere contro il Verona:“Ho avuto un po’ di fortuna, quella parata che tutti ricordano era difficile. Doveva andare in porta Chivu, ma quando è andato in panchina a prendere la maglia il mister ha detto che doveva andare uno fra me e Ricky Alvarez, io non volevo, ma alla fine sono andato. Meno male che è andato tutto bene. La scelta era stata fatta per non cambiare la difesa vista l’inferiorità numerica. Piatti preferiti? Mi piace tanto la tartarre di manzo in questo periodo, oppure mi piace moltissimo la pasta con il pesce come la cucinano qui in Italia”.
Sul periodo buio dell’Inter Palacio dice:“Noi stiamo lavorando per fare una grande squadra e riportare l’Inter in alto. Serve tempo perché in questo campionato si è visto che manca qualcosa. Quest’anno non possiamo lottare per il titolo, ma l’anno prossimo dobbiamo iniziare con questo obiettivo, il mister ha ragione e sono convinto che farà molto bene. Per l’Inter è importantissimo giocare le coppe. Dobbiamo dare il massimo e vincerne il più possibile. Compagno con cui sono più legato? Carrizo. Viviamo insieme tutti i ritiri e anche fuori dal ritiro stiamo molto insieme. Icardi diventerà una stella? Lui ha tutto per diventare un top player. Ha 20 anni e potrà arrivare molto lontano. E’ giovane, ma sembra sia più maturo dell’età che ha. E’ difficilissimo fare 15 gol con ancora dieci partite alla fine, lui è proprio forte. Io leader? Non so se posso essere il leader, bisogna avere un altro carattere per poterlo fare“.
Sull’Europa:“Dipende dalle partite che vinceremo. Dobbiamo fare più punti possibili e recuperare su quelle davanti”. Infine a Palacio viene chiesto un commento su Puscas:“Io ho un buonissimo rapporto con tutti i ragazzi della primavera e anche con George che può diventare davvero forte. Sta accumulando minuti in campionato e questo lo farà migliorare”.