27 Luglio 2013

FOCUS – La ricetta per un top team fatto in casa

di Lorenzo Polimanti

Rivoluzione, rinascita, nuova era. Chiamatela come volete, ma la sostanza è sempre quella: è l’anno zero per l’Inter che vuole tornare in alto, puntare a vincere. E vincere a lungo. I soldi di Thohir invitano a sognare, i tifosi ci sperano, ma il bilancio richiama all’ordine. Niente top player, almeno per ora, e mentre gli altri club di Serie A tornano a casa dal mercato calcistico con le buste della spesa piene di grandi nomi internazionali, l’interista resta lì, ed ammira i prodotti più pregiati da dietro la vetrina.

GLI INGREDIENTI ? Il frigorifero nerazzurro però non è vuoto, anzi. Handanovic, Ranocchia, Guarin, Kovacic e Palacio, fondamentali come una bottiglia d’acqua fresca in questo caldo estivo, sono ancora lì, al loro posto. Branca e Ausilio, poi, hanno già provveduto a sistemare le scorte portando a casa gli ormai noti sei acquisti. Tasselli giusti ed importanti, scelti logicamente per puntellare i reparti che necessitavano un restauro già da anni. La lavagnetta in cucina, però, mostra ancora diversi punti da trattare: l’agognato esterno, un centrocampista (o forse due) e magari anche un attaccante, giusto per dare quel pizzico di sapore in più alla nostra ricetta.

LA PREPARAZIONE ? Una spolverata di senatori come base, con Samuel pronto a guidare la difesa e Zanetti e Milito che scalpitano per rientrare e trascinare i più giovani. Giovani che dovranno raccogliere eredità pesanti e dimostrare di non essere solamente dei piatti a lunga scadenza, ma anche delle prelibate certezze da gustare fin da subito. Aggiungi qualcuno in cerca di riscatto (vedi Isla), versa qualcun altro pronto al salto di qualità (vedi Nainggolan) e mescola insieme a tanto lavoro, umiltà e? lo chef giusto.

LO CHEF ? Walter Mazzarri non è certamente alle prime armi. Del lavoro e dell’umiltà ha fatto il suo cavallo di battaglia o, per meglio dire, il suo piatto forte in questi lunghi anni trascorsi ai fornelli di diversi club d?Italia. Dal miracolo con il ?microonde Reggina? fino ai grandi palcoscenici europei raggiunti a capo dell’ambizioso ?Bistrot da Aurelio?. Con il lavoro e l’umiltà si è presentato anche ai nuovi clienti milanesi: la specialità della casa, quando si è in dubbio, non delude mai.

SERVIRE CALDO ? Non siamo da Benedetta Parodi e nemmeno in cucina con Ale. Siamo davanti a dei commensali esigenti, tifosi che di appetito e fame di vittoria ne hanno. E tanta. I migliori ingredienti presi e buttati in pentola, però, non fanno un buon pasto. Meglio un?idea, una filosofia, un progetto da seguire. Meglio affidare i prodotti giusti allo chef giusto, lasciarlo lavorare seguendo i suoi consigli e permettergli di sfornare la sua pietanza da servire calda. Buon appetito!