3 Dicembre 2014

Roberto Boninsegna: “Osvaldo è un grande attaccante, può giocare in coppia con Icardi. Palacio invece…”

Roberto Boninsegna: l’ex nerazzurro parla del’Inter di oggi e degli attaccanti a disposizione di Mancini.

Intervistato da Tuttosport, l’ex nerazzurro, Roberto Boninsegna, ha parlato del momento dell’Inter ed in particolare, da ex ottimo centravanti, del reparto offensivo a disposizione di Roberto Mancini e della possibile convivenza tra le due prime punte Osvaldo e Icardi. Queste le sue parole:

OSVALDO –Lui è un grande attaccante che ha saputo sfruttare l’occasione datagli da Mancini”.

CONVIVENZA ICARDI-OSVALDO –Queste situazioni possono fare il male e il bene di una squadra. Dipende sempre quanto è bravo il tecnico a gestire il gruppo. Io però mi sono fatto anche un’idea diversa dalle altre e cioè che Icardi e Osvaldo possono anche giocare insieme, visto che possono dare ancor più profondità alla manovra. E poi, per gli avversari trovarsi davanti quei due in coppia dà sempre una sensazione di pericolo. Tra l’altro, una grande squadra deve sempre avere in rosa quattro attaccanti forti, dei fuoriclasse. Poi sta a Mancini fare turnover e decidere chi mandare in campo. Le scelte sono fatte sempre per il bene della squadra. Può anche capitare che si pestino i piedi, è vero. Però, Icardi è più centravanti di Osvaldo”.

PREGI E DIFETTI DEI DUE BOMBER –I pregi li conoscono tutti. Vogliono sempre giocare, sono determinati. Fanno il bene della squadra. Di difetti non lo so. Posso dire che tutti i giocatori hanno dei difetti e devono sempre migliorare”.

PALACIO –Lui è più una seconda punta. Rodrigo può giocare anche un po’ più lontano dalla porta avversaria a differenza dei suoi colleghi. In questo periodo sta soffrendo tanto anche perché è tornato dal Mondiale in non perfette condizioni fisiche. Personalmente gli consiglio di stare tranquillo perché questi momenti li vivono tutti gli attaccanti. E poi lui non può certamente essere il problema dell’Inter”.

PROBLEMI DELL’INTER –La difesa, per esempio, fa ancora molti errori. Poi a centrocampo ci sono dei giocatori che tengono troppo la palla tra i piedi o la danno tardi sbagliando anche l’appoggio. Giocando così, arrivano pochi palloni agli attaccanti e si creano poche occasioni da rete”.

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