Un Moratti nostalgico prepara l’addio alla sua Inter: “E’ il momento di guardare al futuro”
Quando un ricco investitore straniero bussa alla tua porta, si presenta con il nome di Erick Thohir e mostra un fermo interesse ad acquisire buona parte della tua creatura, non puoi rimanere indifferente, non puoi ignorare neanche quando il tuo nome è Massimo Moratti.
Quando un ricco magnate chiama puoi solo sederti ad un tavolo ed iniziare a parlare di ciò che è giusto, di ciò che è meglio per la tua società, quella che tanto hai amato e quella che tanto hai fatto amare ai tuoi tifosi pazzamente innamorati di te e della squadra che tu hai creato per loro.
E’ successo anche a Massimo Moratti: il ricco Erick Thohir ha bussato alla sua porta e ha di colpo sgretolato tutte le sue certezze, le sue speranze di un Inter futura ancora in mano alla famiglia Moratti. Dopo un lungo periodo fatto di dubbi e domande, il presidente nerazzurro sembra aver deciso ciò che è giusto, ciò che è meglio per l’Inter, e ne ha parlato questa mattina in un’intervista esclusiva realizzata dalla Gazzetta dello Sport oggi in edicola. In apertura il n.1 della Saras ha così commentato le belle parole di Pellegrini (che vi abbiamo riportato ieri):
“Le parole di Ernesto sono un immenso atto d?amore verso l’Inter e una grande prova di amicizia nei miei confronti. Ha ragione: le squadre di calcio bisogna amarle. La nostalgia, per definizione, ci sta sempre alle spalle. Questo il limite degli atti d?amore, i miei come quelli di Pellegrini…Ma io no, io ho deciso di guardare al futuro“.
Il presidente ha proseguito aprendo definitivamente le porte al magnate indonesiano annunciando che la cessione non è un problema di debiti ma una decisione importante in ottica futuro:
“I debiti, parlate sempre di quelli. Il debito dell’Inter è simile a quello di altre società, non è quello che mi preoccupa. E’ strutturato in maniera solida e mi permetterebbe di continuare tranquillamente da solo. Il problema non è il debito, ma il fatturato. Lo sviluppo delle risorse commerciali. Ciò di cui mi preoccupo è il futuro della squadra. E questo non può prescindere dall’espansione del marchio sul mercato internazionale”.
In conclusione il presidente nerazzurro sembra avere le idee chiare anche sul perchè cedere la sua creatura proprio ad un investitore asiatico come Erick Thohir:
“L’ingresso di un socio asiatico, per esempio, quel mercato fondamentale te lo porta in casa. Ti costringe a cambiare indirizzo e abitudini manageriali. Ti apre al mondo e a nuove risorse in modo quasi automatico. Insomma, ti internazionalizza persino più di un Triplete…Si un Triplete, quel Triplete, che pur essendo stata una grandissima gioia è stata anche una grandissima occasione sprecata“.