25 Settembre 2013

FOCUS – L’arrembaggio dei pezzi da ’90

di Giuseppe Chiaramonte.

Chi vi scrive ha vissuto gli anni ?90 come prima decade di vita. Il mito di Baggio e Ronaldo, gli 883 a tutto volume e quella voglia di sentirsi più grandi della propria età che non è ancora andata del tutto via. Era l’Inter di Djorkaeff, del Fenomeno, di Pagliuca e Moriero, di Cauet, Bam Bam Zamorano e Zanetti, perché il capitano c’è sempre stato. Anni ?90 pieni di colori, di primi amori e prime delusioni, ma anche di nascite illustri che avrebbero avuto un peso nel mondo Inter ben venti anni dopo.

Il 19 febbraio 1993, a Rosario, nasce Maurito Icardi, concittadino di Messi con le idee chiare sin da piccolo: meraviglie tra le giovanili del Barcellona, 10 goal al primo anno in A con la Sampdoria e ora Inter. Acquisto chiacchierato: Mauro arriva con la nomea di sopravvalutato, pronto ad essere rimpiazzato senza nemmeno esordire. Lui risponde con tanto lavoro. E contro la Juventus, sua vittima preferita, timbra per la prima volta il cartellino nerazzurro mostrando le orecchie ad una nord improvvisamente ricreduta.

Dall’altra parte del mondo, in Francia, un anno prima, nasce Saphir Taider, transalpino di nascita ma algerino d’origine, che trova quasi per caso una Serie A che lo abbraccia da semisconosciuto. A Bologna conquista tutti, corre per undici e attira le attenzioni delle grandi. Ad agosto, con la sua cresta quasi punk sbarca a Milano, pronto a far dimenticare un’ altra cresta, quella di Nainggolan, promesso sposo nerazzurro sfuggito ad un passo dall’altare. Il giovane centrocampista è il classico giocatore che piace a Mazzarri, tutto corsa e sacrificio, capace di interdire ma anche di attaccare. Contro la Juventus ha dimostrato di essere da Inter, anche qui, in barba a chi lo riteneva mediano da metà classifica.

In Croazia, terra non proprio felice all’epoca, nasce Mateo Kovacic, bimbo prodigio classe ?94 dagli occhi blu e dal piede elegante. Teo brucia le tappe in patria ed in un freddo inverno milanese, avvolto nel suo giubbino blu, sposa la causa nerazzurra. Nel giro di pochi mesi illumina San Siro con colpi da grande giocatore, accompagnati da una personalità fuori dalla norma. Dopo l’infortunio in fase di preparazione, adesso è pronto a tornare alla carica, divenendo faro di un’Inter nuova, sempre più giovane e intraprendente.

Ultimo rampollo della famiglia dei ’90 nerazzurra, è Ishak Belfodil. Altro franco algerino, altro arrivo dal passato bolognese e altro campioncino giudicato troppo in fretta. Il ragazzo ha mezzi fisici importanti, può esplodere ma ha bisogno di supporto e continuità, potrebbe, dopo una buona stagione a Parma, essere l’ennesima scommessa vinta della nuova linea verde nerazzurra.

E tu tifoso, figlio degli anni ?90 come me, guarda a quell’epoca con un sorriso malinconico ma serbane uno ancor più grande a chi in quegli anni era poco più di un bambino ed ora è pronto a scaldare il tuo cuore.