Cambiasso: “Si riparte con nuovi stimoli. I tifosi sono sempre con noi”
L’allontanamento (seppur doloroso) dei senatori è la strategia nerazzurra di quest’anno, una scelta precisa della società che non sembra però riguardare un pilastro della vecchia guardia, quell’Esteban Cambiasso, auntentico perno della storia recente dell’Inter, intervistato da Inter Channel:
VITTORIE ED ERRORI – “Contento perchè ci sono sempre nuovi stimoli. Il ritiro magari è la parte più dura di tutta la stagione, ma siamo carichi e abbiamo. L’anno scorso avevo ripetuto che un’annata così doveva servire per capire gli errori e per ripartire,non è da nessuno vincere per 30 anni consecutivi, prima o poi un anno come quello da cui veniamo doveva esserci. Certo si ha più rabbia quando non si riesce a vincere, sarebbe stato bellisismo continuare a farlo, per 5, 6, 30 anni, ma nessuna squadra ci riesce. Quello che abbiamo fatto noi era qualcosa già da re. Magari prima non si dà il giusto valore alle vittorie, è vero, ma è assolutamente normale, è la vita quotidiana che è così. Anche le persone si rendono conto di quanto siano importanti gli altri quando questi vengono a mancare”.
NUOVA STAGIONE – Un anno fa, il 6 agosto si giocò la Supercoppa a Pechino, quest’anno si comincia il 2, con i preliminari di Europa League: “La differenza è minima, ma quest’anno rispetto allo scorso c’è qualcosa di positivo , cioè il fatto di iniziare la preparazione con molti meno assenti. Un anno fa, mancavano tutti i sudamericani, abbiamo perso la Supercoppa con tanti giocatori in meno, adesso invece sono in pochi a mancare. In questo senso, aver avuto meno giocatori impegnati con le nazionali è stato positivo”.
TIFOSI – “Non so chi poteva pensare che dopo la scorsa stagione, che è stata deludente, sarebbe diminuito il loro calore e la loro affluenza, forse chi non conosce l’Inter,perchè io il mio primo ritiro con l’Inter l’ho fatto 8 anni fa, quando la squadra non vinceva, ma i tifosi erano con noi e lo sono sempre stati”.
STRAMACCIONI – “Non mi piace parlare degli allenatori, adesso sarebbe normale dire che mi piace il suo gioco e qualcuno potrebbe pensare che lo faccio per ingraziarmi l’allenatore. La cosa più importante è cercare di interpretarlo e farlo al meglio”.
ZANETTI – “Quando smetterà? Abbiamo la possibilità di avere un giocatore, un uomo fuori dal normale. Speriamo il più tardi possibile”
CORDOBA – “Anche col nuovo ruolo, non è dall’altra parte, la barca è la stessa, non cambia se si sta in campo o dietro a una scrivania. Qui viaggiamo tutti insieme, ci dà felicità il fatto di averlo ancora con noi perchè sappiamo quanto sia stato importante il suo ruolo da giocatore e quanto potrà esserlo adesso”.
GOL – “Non importa se saranno miei o meno, la cosa importante è mettere la palla sulla testa degli attaccanti, è importante cioè che il frigo sia in cucina, il water nel bagno, che tutto sia insomma al proprio posto”.
PALACIO E SILVESTRE –“Rodrigo lo conosco meglio, ho già giocato con lui in Nazionale. Matias di meno, ma mi sembra che entrambi siano entrati subito nell’ottica giusta, nell’ottica Inter”.