(Ex) Interisti Mondiali – Shaqiri, Quaresma, Sainsbury & Co: meteore, delusioni e rimpianti nerazzurri a Russia 2018
Ecco i giocatori presenti al Mondiale che in passato hanno vestito la maglia nerazzurraQualcuno è stato dimenticato, qualcuno forse rimpianto: Russia 2018 è l’occasione per vedere all’opera non solo i giocatori dell’Inter, ma anche coloro che sono passati per Milano in passato per poi lasciare la Beneamata, lasciando ricordi diversi.
In totale gli ex giocatori dell’Inter al Mondiale sono 12, il doppio dei 6 che tutt’oggi rappresentano i colori della società milanese (Perisic, Brozovic, Vecino, Miranda, Joao Mario e Nagatomo). Ecco di chi si tratta:
1. CRISTIAN ANSALDI
Passato al Torino nel 2017 in prestito biennale con obbligo di riscatto, Ansaldi in nerazzurro ha giocato una sola stagione, senza grandi risultati. Dopo un’ottima stagione al Genoa, i tifosi dell‘Inter avevano riposto grandi aspettative nel terzino argentino, convinti che potesse garantire un salto di qualità rispetto a chi negli anni precedenti aveva occupato la fascia; aspettative, però, che – complice anche molti infortuni, non sono mai state ripagate. In totale ha collezionato 28 presenze con i nerazzurri. In questi giorni, c’è stata una particolare categoria di argentini che lo ha sostenuto con particolare enfasi: i “rossi”. Ansaldi è, infatti, il primo giocaotre “rosso” a partecipare alla competizione mondiale!
2. EVER BANEGA
La stagione 2016/17 ha fatto parecchie “vittime”: annata cominciata subito male con le dimissioni di Mancini e l’arrivo di Frank de Boer in panchina, i nerazzurri hanno un avvio shock con l’eliminazione ai gironi di Europa League e la collezione di sconfitte in campionato. A farne le spese è anche Banega che, arrivato a parametro zero dal Siviglia, non riesce ad imporsi nella nuova realtà del campionato italiano. Sprazzi di classe, alternati a periodi di flessione, anche all’interno della stessa partita. I ricordi più belli sono il gran gol alla Lazio a dicembre e la tripletta all’Atalanta, nel 7 a 1 con Pioli allenatore. 33 presenze e 3 gol in totale. Sacrificato, dopo una sola stagione, sull’altare del Financial Fair Play.
3. DIEGO LAXALT
Acquistato dall’Inter nel 2013, anche se non indosserà mai la maglia nerazzurra in gare ufficiale; viene girato in prestito prima al Bologna e poi all’Empoli, prima di essere venduto al Genoa nel 2015. Alcuni tifosi lo ricordano con affetto, memori di due prestazioni in particolare: la doppietta agli eterni rivali del Milan all’esordio in Serie A con il Bologna (gara terminata 3 a 3) ed il gol vittoria che ha piegato la Lazio contro il Genoa quest’anno, rallentandola nella lotta per un posto in Champions con l’Inter. In Liguria è riuscito ad esprimere pienamente le proprie potenzialità e ciò gli ha consentito più volte di essere accostato ai top club italiani.
4. PHILIPPE COUTINHO
Ammettiamolo: quella cessione al Liverpool per 13 milioni nel 2013, visto il rendimento (ed il prezzo) attuale, non possono che rappresentare un rimpianto per l’ambiente nerazzurro, reo di non averlo messo nelle condizioni ideali per poter esprimere il proprio talento. D’altro canto, però, in un campionato fisico e tattico come quello italiano, Cou aveva sempre dato l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua, complice probabilmente la giovane età ed un fisico non esattamente statuario. 47 presenze e 5 gol in Italia. Al Mondiale sarà uno degli osservati speciali, visto che oggi è una delle stelle della sua Nazionale. Lo scorso gennaio si è trasferito dal Liverpool al Barcellona per l’astronomica cifra di 160 milioni di euro.
5. JEISON MURILLO
Ascesa impressionante nei primissimi mesi all’Inter al fianco di Miranda, poi diverse sbavature nella seconda parte di stagione ed in quella successiva. Un ricordo su tutti: il magnifico gol in rovesciata contro il Bologna in Coppa Italia nel gennaio 2017. Jeison Murillo ha vissuto alti e bassi in maglia nerazzurra, prima di prendere la via di Valencia al termine della seconda stagione a Milano. 69 presenze e 3 gol con il Biscione. Con la Colombia proverà a dar fastidio alle big del Mondiale.
6. MATEO KOVACIC
I tifosi dell’Inter si dividono nettamente fra chi rimpiange il suo indubbio talento e chi invece ribatte con l’annoso problema della sua collocazione tattica, difficile da definire e forse ancora oggi non definita. In nerazzurro infatti certamente si è intravista la sua qualità tecnica, ma da Mazzarri prima e Mancini poi, è stato “sballottato” in tante, troppe posizioni diverse a centrocampo, che non hanno aiutato a definirne ruolo e funzioni. 97 presenze, 8 gol a Milano. Ceduto al Real Madrid per 40 milioni, in Spagna ha faticato ad imporsi da titolare vista la folta presenza di stelle fra i blancos.
7. JOEL OBI
Cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, al momento del salto in prima squadra è stato frenato da numerosi infortuni che continuano a contraddistinguerne la carriera anche al Torino. Con l’Inter ha totalizzato 71 presenze e 2 gol, tra cui uno decisivo nell’1-1 nel Derby a novembre 2014. Questa, con la maglia granata, è stata la sua miglior stagione, anche dal punto di vista realizzativo.
8. ANDY POLO
Nel 2014 l’Inter riesce a battere la concorrenza di Juventus e Genoa per assicurarsi l’allora attaccante del Deportivo Universitario San Martin e aggregarlo alla Primavera di Salvatore Cerrone. L’esperienza con i colori nerazzurri dura solo 6 mesi: nel luglio 2014 viene, infatti, ceduto ai Millionarios. Oggi, l’attaccante del Perù, è di proprietà dei messicani del Monarcas Morelia.
9. RICARDO QUARESMA
Arriva con tutte le aspettative del caso nell’estate del 2008 e il motivo è semplice: è il primo acquisto, o meglio, desiderio voluto espressamente e tenacemente dal neo arrivato José Mourinho, pagato al Porto quasi 20 milioni (al tempo una cifra considerevole) più il centrocampista Pelè; si tratta dell’acquisto più oneroso realizzato dall’Inter in quella sessione di calciomercato. L’esordio è da sogno: con il suo marchio di fabbrica, la trivela, contribuisce alla vittoria nerazzurra sul difficile campo del Catania. Il resto, invece, è un incubo e viene ben presto preso di mira dai fischi di San Siro: già nel mercato invernale va in prestito al Chelsea, visto che Mou non lo vede già più. Ceduto senza troppi rimpianti al Benfica nell’estate 2010, dopo 32 presenze ed un solo gol. Dal 2015 veste la maglia del Beşiktaş, dove sembra aver trovato la sua dimensione ideale.
10. ADEM LJAJIC
Pochi lampi, che ne lasciano intravedere l’enorme potenziale e tanti momenti di pausa. Per la verità non parte titolare nelle gerarchie di Walter Mazzarri nella stagione 2015/16: alla fine realizza 3 gol in 25 apparizioni con l’Inter. A fine anno la società decide di non esercitare il diritto di riscatto e torna alla Roma, che però provvede a cederlo al Torino. L’esperienza in nerazzurro, così come quella in granata sono ulteriori, inesorabili conferme di un talento non sorretto dalla giusta mentalità e professionalità.
11. XHERDAN SHAQIRI
Lo svizzero viene accolto, insieme a Lukas Podolski, nel gennaio del 2015, come l’uomo che provvederà al ritorno dell’Inter tra i grandi della Champions League: l’entusiasmo dei tifosi all’aeroporto è contagioso. Un entusiasmo destinato a svanire presto nel nulla cosmico: dopo soli sei mesi, durante i quali colleziona 20 presenze e 3 gol, l’Inter decide di cederlo allo Stoke City, club dal quale sembra destinato a partire in questa sessione di calciomercato.
12. TRENT SAINSBURY
Non ce ne voglia, ma su di lui c’è poco da dire: arriva in prestito dallo Jiangsu Suning nel gennaio del 2017 per infoltire il reparto arretrato ed in sei mesi non vede mai il campo, se non nei venti minuti finali di Inter-Udinese a fine campionato.
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