7 Novembre 2013

FOCUS – Meravigliosamente Alvarez

di Nunzio Corrasco.

Dopo la roboante vittoria conquistata al Friuli di Udine, campo storicamente ostico per i nostri colori, l’Inter di Mazzarri sta vivendo una settimana di apparente tranquillità; per la prima volta infatti, dopo molto tempo, non si è parlato dei problemi difensivi e non abbiamo assistito alla stucchevole querelle sul numero di attaccanti che il Mister toscano deve schierare. Tutto ciò è stato possibile grazie ad una prestazione ai limiti della perfezione da parte della squadra nerazzurra che ha annientato l’Udinese, dominando il match nel primo tempo e amministrando nel secondo senza correre particolari rischi (ad eccezione di un tiro scagliato da Di Natale ed ottimamente respinto da Samir). Una prestazione davvero convincente per l’Inter di Mazzarri, con il tecnico toscano che sembra aver finalmente trovato quell’undici di partenza in grado di garantire allo stesso tempo la capacità di essere pericolosi in avanti e la necessità di mantenere un certo equilibrio dietro.

La squadra nerazzurra ha mostrato nuovamente quella compattezza difensiva che avevamo ammirato nelle prime giornate di campionato e che sembrava essere smarrita nelle ultime uscite stagionali. Da sottolineare la nuova disposizione studiata dal Mister per quanto riguarda il reparto arretrato; Ranocchia infatti è stato schierato sul centro-destra, sia quando nel cuore della difesa a tre era posizionato Samuel, sia quando, in seguito all’infortunio del muro argentino, la posizione di centrale è stata ricoperta da Rolando. Il difensore umbro è sembrato maggiormente a suo agio sul centro-destra, così come Rolando è apparso sicuro nella posizione di centrale, disputando una partita attenta, senza sbavature; insomma pare che Mazzarri abbia trovato la giusta alchimia per consentire alla difesa nerazzurra di tornare ad essere quasi insuperabile e non più quel colabrodo in cui si era trasformata ultimamente.

Non si può poi non far riferimento ai grandi numeri offensivi dell’Inter di Mazzarri; 27 gol realizzati con 11 marcatori differenti, una vera e propria “cooperativa del gol“. Tra tutte le note positive, l’unica nota stonata continua ad essere rappresentata da Mateo Kovacic. Mazzarri infatti pare aver trovato la quadratura del cerchio con la partita di Udine, e l’undici titolare non prevede al momento il talento croato. In futuro sarà importante cercare di trovare un posto a Mateo, per non rischiare di perdere un diamante probabilmente ancora grezzo ma lucente e prezioso per l’Inter del presente e soprattutto del futuro.

Se Kovacic deve dunque trovare il suo posto nell’Inter attuale, c’è chi lo ha già trovato da tempo, diventando un elemento imprescindibile per l’Inter di Mazzarri; vale a dire Ricky ?Maravilla? Alvarez. Nella sua esperienza interista l’argentino non aveva mai giocato con tanta continuità, fornendo altrettante prestazioni positive. Arrivato ormai due stagioni fa ad indossare la casacca della Beneamata, Ricardo aveva dimostrato soltanto in pochissime occasioni le grandi qualità tecniche che compagni e allenatori gli avevano sempre riconosciuto di possedere, alternando discrete prestazioni a prove imbarazzanti e condendo il tutto con una sequela infinita di infortuni che gli avevano impedito molto spesso di essere al 100% della condizione fisica. Alcuni sprazzi di vero Alvarez si erano già intravisti sul finire della scorsa stagione; complici infatti gli infortuni di Milito e poi di Palacio e Cassano, il talento argentino era riuscito finalmente a ritagliarsi un posto da titolare nella squadra, offrendo  buone prestazioni e riuscendo (almeno in parte) nell’impresa di far ricredere molti suoi detrattori. Ricky però,  pur avendo mostrato evidenti progressi, sembrava essere ancora troppo lento in alcune occasioni, ritardava troppo il tempo delle giocate ed appariva in alcuni frangenti ancora sintonizzato sui ritmi del calcio sudamericano; la svolta nella carriera dell’ex calciatore del Velez  è coincisa con l’arrivo di Walter Mazzarri.

Il tecnico toscano infatti ha puntato sull’argentino sin dalle prime amichevoli stagionali, preferendolo ai due baby attaccanti Icardi e Belfodil; il Mister è finalmente riuscito a “cambiare il chip di Alvarez” (espressione questa utilizzata da Claudio Ranieri, quando il tecnico romano era l’allenatore della Beneamata), trasmettendogli tutta quella fiducia della quale il talento argentino aveva bisogno. Ricky Maravilla si è sentito finalmente al centro del progetto, è diventato importante per la nuova Inter targata Mazzarri; ha avvertito la responsabilità, riuscendo a scrollarsi di dosso le pressioni e facendo finalmente vedere sul campo da gioco quelle qualità che tutti gli riconoscevano di avere in allenamento. Oltre però a dimostrare ancora una volta di possedere delle indubbie doti tecniche, un ottimo dribbling, la predilezione al fraseggio con i compagni ed una più che discreta capacità realizzativa (è andato a segno già 4 volte), Ricky ha dimostrato di possedere anche una grande disponibilità al sacrificio, una grande corsa ed un’insospettabile resistenza, permettendo al Mister di cucirgli addosso il ruolo di interno sinistro di centrocampo. Alvarez è diventato con Mazzarri un calciatore completo, ancora troppo sottovalutato e poco apprezzato dagli addetti ai lavori e dai media nazionali per quello che sta riuscendo a fare con la maglia nerazzurra.

Se infatti il nostro Ricardo, giocasse con la maglia dell’altra squadra di Milano ed avesse sulle spalle il numero 22, di fronte alla continuità di rendimento che sta dimostrando di possedere e alle diverse partite giocate ad altissimo livello, avremmo assistito a fiumi di inchiostro per decantarne le magnifiche gesta e le straordinarie qualità. Per nostra fortuna Alvarez indossa la maglia della Beneamata e per ora deve “accontentarsi” dei tanti attestati di stima e manifestazioni d’affetto che provengono dai sostenitori nerazzurri, nell’attesa che il mondo calcistico italiano si accorga di avere un nuovo grande talento tra le sue fila. Ricky Maravilla inoltre ha ancora dei margini di miglioramento, vedasi l’assoluta debolezza del suo piede destro che, allo stato attuale, sembra utilizzare solamente per correre; qualora dovesse migliorare anche in questo aspetto diventerebbe davvero un grandissimo calciatore. Consapevoli delle capacità di Mazzarri di lavorare sui pochi difetti di Ricardito, ci godiamo le sue prestazioni, con giocate di grande classe che rappresentano per tutti i tifosi nerazzurri una vera e propria “Maravilla” per gli occhi.