PRIMAVERA – Gioie, cambi e speranze: il rischio di cadere nell’ oblio
La nuova Primavera di Daniele Bernazzani è stata sconfitta domenica scorsa con il punteggio di 1 a 0 in casa del Chievo. I nerazzurri avrebbero sicuramente meritato almeno il pareggio, ma la sorte così non ha voluto, rendendo abbastanza amara la prima partita senza mister Stramaccioni in panchina. Bernazzani è un allenatore molto preparato, che oltre ad aver svolto il ruolo di assistente tecnico in prima squadra negli ultimi 4 anni, può vantare nel suo palmares una Coppa Italia Primavera ed un Campionato Allievi Nazionali, ottenuti entrambi sulla panchina dell’ Inter. Nessun dubbio dunque sulle capacità del nuovo mister, ma certamente è innegabile che gli avvenimenti delle ultime settimane abbiano scombussolato i giovani giocatori nerazzurri. In un paese dove la preoccupazione di “bruciare” un giovane talento, facendolo giocare troppo precocemente, raggiunge spesso livelli inverosimili, nessuno si preoccupa invece delle ripercussioni che altri avvenimenti possono avere sulla vita calcistica di un ragazzo. I giovani hanno innanzitutto bisogno di punti di riferimento, di certezze e di tranquillità. In Italia invece i ragazzi vengono troppo spesso ricoperti di aspettative eccessive, sono abituati a cambiare allenatore ogni stagione, vengono definiti campioni un giorno e trattati come sconosciuti quello successivo. I campioncini nerazzurri stanno effettivamente vivendo una situazione simile, che può essere riassunta in 3 tappe:
GIOIE – Sono quelle che hanno provato tutti ragazzi della Primavera nella settimana che gli ha portati sul tetto d’ Europa e sulle pagine di tutti i giornali nazionali. Emozioni uniche, indimenticabili, che probabilmente segneranno il loro futuro prossimo. Strano per dei ragazzi così giovani poter dire di essere “campioni d’ europa”, quasi da montarsi la testa…
CAMBI – Dopo le vittorie sono arrivati i cambi. Il primo riguarda la notorietà: calciatori fino ad allora sconosciuti a molti, sono diventati oggetto di discussione dei tifosi interisti e non. Da Longo a M’Baye, da Pecorini a Bessa, tutti definiti senza mezzi termini dei fenomeni, dal futuro assicurato. Il secondo cambio, sotto gli occhi di tutti, ha riguardato la panchina: via Ranieri arriva Stramaccioni per i grandi; via Stramaccioni arriva Bernazzani per i piccoli. Peccato, avranno pensato in molti, la Primavera ormai era una squadra solida, si stava involando verso il bis in campionato…
SPERANZE – Con il proprio ex allenatore alla guida della squadra maggiore, i giovani interisti avranno tutti coltivato in cuor loro il sogno di provare l’emozione di esordire in Serie A. Molti sono stati accorpati alla prima squadra negli allenamenti, tanto che alcuni giornalisti prevedevano un esordio di alcuni già contro il Genoa. Speranze che si trasformano anche in distrazioni, perchè il sogno di emergere subito distoglie dagli obiettivi seri, quelli con la propria squadra, nella propria categoria…
L’ Inter è una società che negli ultimi anni ha dimostrato di saper lavorare con i giovani, la speranza è che anche in questo caso abbia saputo fare le giuste valutazioni al riguardo. Il rischio è che questi giovani e promettenti calciatori, che effettivamente potrebbero dare molto in futuro alla causa interista, vengano schiacciati e condizionati da tutti questi avvenimenti. La possibilità che incappino in una serie di risultati e prestazioni deludenti c’è, ma ciò che a mio riguardo desta preoccupazione, al di là di vittorie e sconfitte, è l’ eventualità che questi ragazzi vengono lentamente dimenticati col passare del tempo. Se la prima squadra tornerà al successo, con esso nascerà la percezioni di non aver bisogno di nuovi giovani, avendo già campioni affermati. Questi ragazzi potranno rappresentare l’ Inter del futuro, ma ciò dipende molto da come verranno trattati nei prossimi mesi.