Pro Patria-Milan sospesa per cori razzisti
Quest’oggi era in programma un’amichevole tra Milan e Pro Patria a Busto Arsizio. Già, “era”, perché al 26′ del primo tempo, dopo una serie vergognosa di ululati razzisti diretti dai tifosi di casa verso Niang, Muntari e Boateng, proprio quest’ultimo ha reagito sfilandosi di dosso la maglia ed uscendo dal campo; a quel punto i suoi colleghi rossoneri non hanno potuto far altro che seguirlo e abbandonare il terreno di gioco. Così l’amichevole è stata definitivamente sospesa e rinviata a data da destinarsi.
Un episodio che fa riflettere e che stupisce ancora oggi (e siamo nel 2013!), quando ormai non ci si stupisce più di niente. A parlare per primo è stato il tecnico rossonero Massimiliano Allegri. Ecco le sue dichiarazioni riportate da La Gazzetta dello Sport: “Sono dispiaciuto e amareggiato ma credo che sia giusta la scelta di non rientrare in campo per rispetto verso i nostri giocatori e tutti gli altri giocatori di colore di qualsiasi serie. Bisogna smetterla con questi gesti incivili. L’Italia deve diventare più civile e anche un po’ più intelligente. Ci dispiace per le famiglie ed i bambini che erano venuti qui per godersi la splendida giornata. Speriamo – conclude l’allenatore – di aver dato un segnale che abbia un seguito, dovessero ripetersi altri atti del genere in qualsiasi campionato. Ci scusiamo e speriamo che questi eventi incivili non capitino più“.
Parla anche il capitano dei rossoneri, Ambrosini: “Eravamo infastiditi dall’inizio, e la situazione era da gestire in modo differente. Andava dato un segnale forte, anche se ci dispiace che per colpa di pochi ci hanno rimesso tanti. Ci impegniamo a tornare qui al più presto, ma non si poteva continuare la partita in un clima così“.
Vergogna.