Quando i giovani sono un tesoro…
Spesso si parla dei giovani calciatori di un club come di una “risorsa” o un “tesoretto” in chiave futura: normalmente, un discorso di questo genere sposta la lente d’ingrandimento sul punto di vista tecnico. Un buon vivaio, è opinione comune, rappresenta una garanzia per il futuro perché viene normalmente inteso come una fucina di talenti; ciò che normalmente non si dice è che i giovani spesso possono divenire una risorsa economica anche per i club di prima fascia come l’Inter.
Sulla Gazzetta dello Sport di oggi, appare un interessante reportage sulla levitazione dei prezzi dei giovani giocatori cresciuti e maturati ad Appiano Gentile; tra tutti, l’attuale portiere del Novara Francesco Bardi è colui che fa registrare l’impennata più alta: dai 200mila euro con cui venne prelevato dal Livorno ai 4 milioni di euro che vale oggi.
Non male anche la crescita del prezzo di Samuele Longo, ora all’Espanyol: costato molto poco, oggi l’attaccante è valutato due milioni di euro, così come Lorenzo Crisetig, in prestito allo Spezia, che era partito dai 500mila euro che valeva lo scorso anno.
Valore triplicato invece per Cristiano Biraghi e Mame Thiam, così come Simone Benedetti costava 100mila euro la scorsa stagione e adesso vale un milione, mentre Giulio Donati venne prelevato a zero grazie al fallimento della Lucchese e adesso costa 800mila euro.
Insomma, non solo giovani campioni, ma anche piccole miniere d’oro in casa nerazzurra: l’exploit dei prezzi degli ex primavera va a rafforzare l’ottima fama raggiunta dal settore giovanile nerazzurro. Non resta che rinnovare i complimenti a tutto lo staff di settore dell’Inter, da anni ormai sulla cresta dell’onda, e anche ad Andrea Stramaccioni, in parte artefice delle recentissime affermazioni della primavera e dei singoli interpreti di quella squadra.