FOCUS- Genio o sregolatezza?
Nel calcio come nella vita, il primo spesso metafora dell’altra, l’aspetto che più affascina e rende imprevedibile il corso degli eventi è la totale assenza di logica e consequenzialità, istinto prima che ragione, sbugiardamento del teorema azione-reazione. Se poi volessimo essere ancor più precisi nel definire in un ruolo ben definito la summa di tutti gli ingredienti basterebbe una sola parola: trequartista, ovvero croce e delizia, fantasia contro regole, ispirazione contro disciplina. ABBONDANZA– Guardando in casa nostra l’avvento di Stramaccioni ha, se possibile, dato vigore alle infatuazioni presidenziali da “numero dieci”, sottolineando come la classe e la libertà di movimento di un “artista” tra le linee non possa che essere considerato arma prima che lusso. Nello specifico la Beneamata ha in rosa la bellezza di 4 interpreti del ruolo: Sneijder, Coutinho, Alvarez e infine l’eterno discusso Antonio Cassano, passato da una sponda all’altra dei Navigli senza colpo ferire col gemello di Genova Giampaolo Pazzini a percorrere il tragitto inverso. SNEIJDER- Wes è da considerare l’ultimo dei top player da trequarti presente nel massimo torneo. Imprescindibile, aldilà dell’altalena di voci che l’hanno visto al centro del bailame di mercato negli ultimi 2 anni, è stato immediatamente blindato da Strama che può contare sulla straordinaria capacità di visione di gioco dell’olandese, unico tra le mezze punte in rosa ad avere innate qualità di leadership e in grado come pochi di occupare la zona centrale del campo senza mai entrare in confusione.Qualità balistiche invidiabili sui calci piazzati e interpretazione del ruolo impeccabile rendono la sua titolarità fuori discussione, a prescindere dalle variazioni di modulo. COU– L’anno delle responsabilità. Il baby-fenomeno ha incantato la Barcellona meno blasonata nella seconda parte della scorsa stagione e sembra essere oramai pronto per un ulteriore salto di qualità. Ha stregato Strama in Indonesia a giugno, quando tocchi d’alta scuola e rapidità nello stretto lo hanno distinto. Utilizzato spesso come trequartista defilato Cou ha dovuto fare i conti con spazi angusti e disciplina tattica nei ripiegamenti assolutamente indigesti a chi in Brasile era solito muoversi in praterie sterminate. E’ destinato ad un futuro radioso, specie se verrà impiegato come vice-Sneijder, ossia in posizione centrale, coraggio e visione di gioco in profondità fanno ben sperare anche se lo spazio da ritagliarsi in campo sarà notevolmente limitato dall’ingombrante presenza di “Fantantonio”. RIKY- E’ quello che parte più in basso nelle gerarchie del tecnico nerazzurro, almeno sembra…Alvarez ha alternato discrete prestazioni ad altre deludenti per via della non particolare rapidità, specie per il calcio italiano, nel liberarsi della palla e nel saltare l’uomo anche se….non mancano le giustificazioni a sua discolpa. Poco un anno in Italia per meritare critiche e bocciature inappellabili, rimane da chiedersi se e dove potrà trovare spazio nell’undici nerazzurro, potrebbe venirgli in aiuto…l’Europa e magari una collocazione tattica diversa, qualche metro più indietro, lontano dalla morsa asfissiante del pressing avversario. Rimane una scommessa…da vincere. FANTANTONIO– Ecco colui che spacca l’opinione pubblica senza zone di grigio, senza mezze misure, come piace al genietto di Bari Vecchia. Con Strama è amore passionale, fatto di libertà e ispirazione senza null’altro da chiedere, se non le pennellate a cui l’ex doriano ha abituato i palati degli esteti e gli occhi sognanti dei bambini di strade e quartieri simili al suo. Cassano è l’arma in più, deve e dovrà convivere con Wes e superare la concorrenza di chi trequartista non è ma bada al sodo come pochi, ossia el “Trenza” Palacio, di sicuro molto abile a muoversi senza palla e a rientrare quando la stanchezza della squadra lo richiede. Genio e sregolatezza non possono mancare per una squadra famosa per la sua “pazzia” e a noi non resta che stropicciare gli occhi una volta ancora…