Recoba: “L’Inter deve riprendersi tutto. Su Zanetti e Moratti…”
Il suo sinistro è stata la penna che ha scritto alcune fra le più belle poesie degli ultimi 15 anni di nerazzurro. Il rammarico è che ne avremmo potute ammirare tante altre, ma nonostante questo Alvaro Recoba non sarà mai dimenticato dalle parti di San Siro. Domani SkySport gli dedicherà una puntata de “I Signori del Calcio“, ma sul corrieredellosport.it possiamo già leggere qualche anticipazione dell’intera intervista a cui il Chino si è sottoposto.
Il primo argomento trattato è il suo brillante esordio con la maglia nerazzurra. Ecco le parole di Recoba: “Al debutto stagionale tutta la gente era venuta per vedere Ronaldo e sono quelle partite dove dici ?andiamo a vedere Ronaldo, vinceremo 3-4 a zero e sarà una festa?. Invece il Brescia è passato in vantaggio – continua – e noi facevamo fatica perché era la prima di campionato. Quando mancavano venticinque minuti Simoni mi dice di entrare. Alla seconda palla che ho toccato ho pareggiato, poi subito dopo c’è stata la punizione e anche se c’era Ronaldo che poteva calciarla l’ho tirata io. Quella partita ha segnato me ma anche tanti tifosi“.
L’uruguaiano è stato un calciatore dell’Inter fino al 2007, l’anno successivo a Calciopoli. Ecco cosa ricorda il Chino di quel periodo a proposito della Juventus e delle sue vittorie: “Contro la Juve avevi sempre rispetto, e quando si diceva che loro vincevano con un aiuto, forse potevano vincere lo stesso anche senza queste cose. I giocatori sul momento non pensano che se fischiano qualcosa o succede qualcosa di particolare sia per un motivo“. E ancora sullo scudetto di cartone del 2006: “Da parte mia penso che quello Scudetto l’abbia vinto la Juve perché aveva dei grandi giocatori e se hanno ricevuto degli aiuti saranno felici loro. Io so che il giocatore resta sempre il più onesto, dentro al campo e nel mondo del calcio“.
Quindi si passa a discutere su due personaggi importantissimi per l’Inter di allora e anche del presente: Moratti e il capitano Zanetti: “Avere la stima del Presidente mi ha certamente aiutato, ma io non ho mai approfittato di questa cosa. Ovviamente mi faceva piacere che lui parlasse bene di me, ma non facevo il lecchino per ottenere questo. Con Javier abbiamo fatto tanti anni insieme e già a 22-23 anni era un toro e faceva tutto quello che deve fare un giocatore professionale, tutto. Io non conosco un altro giocatore che fa quello che fa lui. Perché – continua – oltre tutto lui faceva tutte le partite senza stancarsi mai“.
Quindi una battuta sull’Inter di oggi: “L’Inter è una squadra che punta sempre a vincere. Ogni giocatore che va all’Inter sa che deve andare a vincere lo Scudetto, come fai a dire al tifoso che arriverai terzo? Secondo me l’Inter, per quello che ha fatto, adesso ha un credito con i suoi tifosi e deve andare a riprendersi quello che ha fatto tre anni fa quando ha vinto tutto“.
Per quanto riguarda il suo futuro infine, l’ex attaccante nerazzurro dichiara: “Io penso che a tutti i tifosi sia rimasto un ricordo di quello che ho fatto io. Secondo me quando sei a Milano non ti rendi conto di dove sei, te ne accorgi solo quando te ne vai. Mi auguro che un domani, tornando a Milano, mi riconoscano e si ricordino di me per quello che ho lasciato“.