Partizan–Inter: la rivincita
di Giorgio Crico
Stasera andrà in scena a Belgrado la riedizione del match di Europa League disputato a san Siro due settimane fa, e vinto allo scadere dalla Beneamata grazie a un colpo di testa di Rodrigo Palacio su un preciso cross pennellato da Milito.
L’ANDATA ? La formazione di quell’Inter era piuttosto sperimentale, anche se l’infortunio occorso a Coutinho appena al 32? ha impedito di vedere come sarebbe andato il tentativo che Strama s?era prefisso per quella sera, ossia un tridente non composto da tre punte pure, ma con un ispiratore. Ovviamente, nell’economia di quello schieramento, il giovane brasiliano avrebbe dovuto fare le prove generali per l’inserimento di Sneijder nel 3-4-3, rilevando i compiti che normalmente svolgerebbe l’olandese. Con l’esperimento andato a carte quarantotto dopo mezz’ora, il coach nerazzurro ha dovuto inserire Palacio e quindi giocarsela col tridente puro (e sappiamo com?è finita.)
QUI PARTIZAN ? I serbi dovrebbero ripresentarsi con lo stesso modulo dell’andata; un 4-2-3-1 sulla carta, ma che a san Siro era sembrato, in fase di non possesso, più un 4-5-1. In casa, la squadra bianconera (buon auspicio!) dovrebbe invece proporsi in modo più coraggioso e con i tre trequartisti a supporto dell’unica punta Mitrovic più liberi da compiti difensivi. Tra questi, come non ricordare il talentino Markovic, a Milano il migliore dei suoi, e stasera con i riflettori puntati addosso? La sua velocità e la sua tecnica potranno creare diversi problemi al Biscione sulla corsia di destra: da qui la decisione di mettere a presidio della fascia capitan Zanetti, almeno stando alle ultime indiscrezioni. Per il resto, Vermezovic dovrebbe confermare l’undici che ha portato in trasferta il 25 ottobre.
QUI INTER ? S?è già detto di Zanetti, il quale ritornerà a fare il cursore di fascia per questa sfida nei Balcani. È importante notare inoltre come Stramaccioni ha optato per una squadra molto coperta, un 4-5-1 con Livaja unica punta. Oltre alla necessità di tornare a schierare quattro difensori (Samuel e Ranocchia out), il mister romano cerca anche la virtù di una compagine più compatta, meno propensa a sbilanciarsi, per creare una superiorità a centrocampo che le consenta verticalizzazioni improvvise per la punta croata e i possibili inserimenti frequenti dei centrocampisti.
LA PARTITA ? Non sarà affatto una scampagnata di tutto riposo. All’Inter ne sono certi, e giocare conoscendo già il punteggio di Rubin Kazan?Neftchi Baku può solo distrarre i giocatori meneghini dal mettere la giusta concentrazione e cattiveria nel rettangolo di gioco. Che non sia facile come può sembrare sulla carta, è stato peraltro dimostrato già nel primo scontro: i nerazzurri hanno avuto ragione dei serbi solo all’87?, dopo che Handanovic qualche rischio l’aveva anche corso. Occorrerà molta pazienza, giacché il Partizan non si scoprirà subito attaccando all’arma bianca, bensì cercherà di macinare gioco nell’attesa di poter lanciare sulla corsa gli esterni. In ragione di ciò, sembra veramente acuta la mossa dell’allenatore dell’Inter di contenere la spinta sulle fasce degli avversari, mettendo in campo due esterni per lato del campo. Dove la Beneamata può far male è senz?altro il middle-field: i tre centrali potrebbero aver facilmente ragione dei due mediani avversari, sia per quantità, sia per qualità; inoltre, con lunghi lanci dalla difesa, si può oltrepassare con relativo agio tutto il centrocampo bianconero, il quale si spaccherà in due sempre più nettamente man mano che la partita procede.
IL RISCHIO ? Il problema ovviamente sarebbe quello di andare in svantaggio, trovando una situazione difficile da ribaltare: lo ‘Stadion FK Partizan‘ è famoso nel mondo per essere caldissimo e decisamente incendiario. Laggiù il pubblico è infuocato e rende davvero complesso giocare con tranquillità agli sfidanti.