Stasera anche il progetto “No al razzismo”, ricordando Arpad Weisz
La sfida di stasera di Tim Cup sarà anche l’occasione per ribadire con forza, in questo periodo di deprimenti “bu” verso i giocatori di colore, un bel “No al razzismo”.
La manifestazione, così chiamata, avrà luogo prima, durante e dopo il match, con tutto san Siro addobbato di t-shirt recanti lo slogan dell’iniziativa (i giocatori scenderanno in campo indossandola). Tutto ciò si collegherà anche al ricordo dell’ex allenatore ungherese di origine ebrea Arpad Weisz, vincitore di uno scudetto alla guida dell’Inter (allora Ambrosiana) e di due tricolori col Bologna.
Non a caso, dunque, ne celebreranno la memoria le due squadre di scena stasera in coppa Italia: sono infatti quelli di Inter e Bologna i colori a cui Weisz si legò a doppio filo durante la sua carriera, molto prima di morire nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944.
Grande personaggio, da alcuni ritenuto uno dei più grandi allenatori di sempre nella storia del calcio, Arpad Weisz rivoluzionò il mestiere del tecnico, introducendo per primo un certo rigore scientifico nella preparazione atletica e nello studio della tattica. All’Inter fece uno dei più grandi regali che si potessero fare al Biscione scoprendo e lanciando Giuseppe Meazza in prima squadra. Avendo finito la carriera nella piccola cittadina olandese di Dordrecht, degli esperti di calcio europei fanno risalire addirittura a lui l’invenzione primitiva del “calcio totale” di stampo oranje che poi si affermerà trent’anni dopo il suo passaggio nei Paesi Bassi.