Alvarez: “Grazie a tutti! Da Zanetti… al portinaio!”
Dopo due mesi di infortunio che hanno momentaneamente fermato il processo di crescita e ambientamento nel nostro calcio di Ricardo Alvarez, il talento argentino è tornato in campo contro il Siena, “non certo una delle mie migliori prestazioni” ha dichiarato, ma sicuramente fondamentale per ritrovare il ritmo giusto.
Ai microfoni di Inter Channel i ringraziamenti sono per tutti, a cominciare da chi gli fa gli auguri per il suo compleanno. Un anno importante perchè arrivare all’Inter è un orgoglio e la sua speranza è quella di poter essere anche il futuro di una squadra che merita di tornare a vincere presto. I tifosi gli dicono di correre di più, almeno quanto il capitano, ma quando gli si nomina Zanetti, il giovane connazionale indietreggia, come davanti a un idolo. Per Alvarez Javier non è solo un professionista, ma un mostro sacro, inarrivabile, imbattibile sul campo e fuori, dove è in grado di far ridere tutti e mettere a proprio agio i più giovani. Grazie anche a questo ambiente, Ricardo è riuscito a imparare in fretta l’italiano, ma non è solo merito dei compagni. Un altro artefice della dialettica nostrana dell’argentino è il portinaio di casa sua, con cui parla spesso e che porta sempre allo stadio anche se quest’anno anche il portinaio si è un po’ arrabbiato per i pochi risultati raggiunti. L’infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi due mesi è stato duplice: inizialmente si trattava del ginocchio, che si gonfiava al termine di ogni allenamento. Dopo aver deciso una terapia per limitare tali conseguenze, si è infortunato il polpaccio dell’altra gamba, forse a causa di un eccessivo carico di lavoro a causa del ginocchio infortunato. Ma l’importante è che la fame di campo si sia placata con il ritorno in campo a Siena, con un minutaggio superiore a quanto programmato, ma soprattutto senza il minimo dolore. Durante la gara è potuto emergere il carattere di Stramaccioni, un mister che parla al cuore dei giocatori e che ha chiesto ad Alvarez di avere fiducia in sè stesso e di fare ciò che sa fare al meglio. Ricardo fa poi un bilancio di un’annata fondamentale per la sua crescita calcistica e umana, con un ringraziamento anche e soprattutto a mister Ranieri che ha fatto su di lui un ottimo giocatore, aiutandolo a migliorare considerevolmente soprattutto dal punto di vista tattico. Un altro ringraziamento va anche ai tifosi che gli sono sempre vicini, anche se a volte con fischi che però non turbano il calciatore che invece capisce l’animo di persone abituate a vedere trofei vinti ogni anno e che quest’anno non verranno alzati al cielo.