CHE FINE HA FATTO – Hakan Şükür, la parabola dell’ex centravanti in esilio che non può essere nominato in Turchia, altrimenti sei licenziato!
Ripercorriamo la carriera dell'attaccante. Ma fa particolarmente riflettere un episodio accaduto dopo il suo ritiro
“Che fine ha fatto” è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Questa settimana spazio al turco Hakan Şükür, ex centravanti nerazzurro passato dai campi di calcio all’… esilio in California. E che, per essere stato nominato in una telecronaca, ha portato al licenziamento di un commentatore!
E’ una storia che ha dell’incredibile quella che riguarda la vita del ragazzo turco, parecchio tormentata dopo l’addio al calcio giocato. Şükür arrivò a vestire la maglia dell’Inter nel corso della stagione 2000/01, come regalo nerazzurro del nuovo millennio. Con alle spalle 173 gol siglati al Galatasaray, ed un breve esperienza infelice in Italia al Torino, l’allora 29enne arrivava a Milano con la fama di potenziale goleador, molto amato soprattuto in patria. Con il club interista trascorse una sola stagione, da 24 presenze e 5 gol in campionato. Troppo poco per un club come l’Inter, che a fine stagione decise di liberarsene e cederlo al Parma.
In casacca gialloblù riuscì a vincere la Coppa Italia al primo colpo, ma anche il club emiliano lo lasciò andare dopo una sola annata. Poco gratificante fu anche la stagione 2002/03 per l’attaccante turco che, trasferitosi al Blackburn, realizzò che il calcio inglese non faceva affatto per lui. Così, al termine di quella stagione, presa la scelta che sembrava a quel punto più logica: ritornare nel luogo in cui meglio era riuscito ad esprimersi, al Galatasaray. Qui, ci giocherà sino al 2008, collezionando 146 presenze e 55 gol, prima di appendere gli scarpini al chiodo.
Dopo aver riposato per qualche tempo, Şükür si cimentò in una nuova avventura: si candidò e venne eletto in Parlamento alle politiche del 2011 nelle file del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, guidato da Erdogan. L’ex calciatore, però, si dimise nel 2013 in seguito allo strappo con l’attuale Presidente turco e nel dicembre 2015 fu costretto a lasciare il paese e trasferirsi in California, per fuggire ad un mandato d’arresto nei suoi confronti. Un esilio volontario a sud della West Coast in cui portò tutta la sua famiglia, iniziando una nuova vita. Oggi, secondo quanto scrive Il Giornale, vive ancora negli Stati Uniti dove lavora presso Uber e vende libri, visto che ha dovuto lasciare la gestione di un pub dopo aver ricevuto alcuni messaggi intimidatori.
E nonostante siano passati ormai diversi anni, il nome di Şükür ha ancora un peso specifico non indifferente in Turchia. Ma non va… nominato. Ha del particolare (però fa anche riflettere) l’episodio accaduto durante i Mondiali in Qatar 2022: un telecronista della televisione turca TRT, Alper Bakircigil, nel commentare il gol del marocchino Zyech dopo soli 4 minuti nella gara con il Canada, ha citato l’ex attaccante nerazzurro, in quanto detentore del record della rete segnata più velocemente in un mondiale (dopo 11 secondi). La conseguenza? A fine primo tempo è stato licenziato e la ripresa è stata commentata da un altro telecronista. Una storia davvero assurda. Ma che fa capire quanto Şükür non sia stato dimenticato in patria, in tutti i sensi…
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