ESCLUSIVA Tottenham-Inter, Di Gennaro: “Squadraccia? Vi spiego. Suning vuole fermare la Juventus”. E sulla squadra…
Le parole dell'ex campione italiano ai nostri microfoniNella sua avventura da calciatore Antonio Di Gennaro ha legato il suo nome alla storica impresa dell’Hellas Verona che nel 1985 riuscì a vincere il campionato italiano, ma non solo: anche con le maglie di Fiorentina e Bari riuscì ad impreziosire la propria carriera, prima di chiudere con la maglia del Barletta nel 1993. In mezzo alle avventure tra i club, anche 15 presenze con la maglia della Nazionale, con la quale giocò tutto il Mondiale del 1986 da titolare. Ora l’ex campione italiano lavora per la RAI, dopo aver lavorato anche per Sky Italia e Mediaset Premium. La redazione di Passioneinter.com ha intervistato in esclusiva Di Gennaro, ecco le sue parole.
Lei ha seguito l’Inter in varie occasioni: come le è sembrata la squadra?
“Ieri nel primo tempo non ha subito tantissimo, anche se non si è proposta più di tanto. Questo anche perché c’è stato il problema Nainggolan, che non stava benissimo, perché con Borja Valero nel secondo tempo in realtà ha proposto di più. Il gol degli inglesi è arrivato nel momento migliore dell’Inter…Le altre partite, esclusa la pesante sconfitta contro l’Atalanta, hanno visto un filotto di vittorie che ha rappresentato la crescita della squadra fin dalla vittoria contro il Tottenham all’andata. E’ stata lì la scintilla a livello morale e di personalità. A Bergamo non è facile giocare quando trovi l’Atalanta in quelle condizioni, in una partita così può mettere in difficoltà chiunque. La società interista si sta costruendo anno dopo anno: in prospettiva sarà la società che potrà avvicinarsi più di tutte alla Juventus“.
Quante sono ora le possibilità di passare il turno in Champions League dopo la sconfitta di ieri?
“Credo che il Barcellona con la cultura calcistica che ha giocherà una partita vera contro gli inglesi. Messi, come lo stesso Cristiano Ronaldo, giocano sempre per fare gol ed aumentare il livello di realizzazioni personali. Mi auguro che sia una partita seria, in cui il Tottenham dovrà sudarsi il risultato. Contro il PSV però per l’Inter non sarà facile: in Champions League non c’è niente di scontato. Sono tutte e due sul filo, peccato per il gol di ieri di Eriksen perché con un pareggio si sarebbero chiusi i giochi. Il girone fin da subito si era capito che non sarebbe stato facile, ma l’Inter è lì a giocarsela: questo fa capire che la strada intrapresa è quella giusta. Passare il turno sarebbe importantissima per la società, la Champions è fondamentale per le grandi squadre”.
Tra i più scontenti reduci dalla trasferta londinese c’è Lautaro: come giudica il giovane attaccante argentino?
“Lautaro è un grande talento, interessantissimo: è forte fisicamente, ha tanta fame. Poi è molto tecnico e veloce. E’ normale che voglia giocare perché è giovane e scalpita. I genitori? Sono lamentele che finiscono lì. Il fatto che lui voglia giocare è senza dubbio positivo, lui sa che è stato un investimento importante del club quello fatto su di lui. La personalità non manca di sicuro e questo per giocare nell’Inter è fondamentale”.
Le prossime sfide in campionato saranno contro Roma e Juventus. Come può la squadra nerazzurra dare fastidio ai Campioni d’Italia?
“Contro la Roma sarà una partita particolare, per l’ambiente che c’è attorno a Di Francesco ed i vari infortuni. Stanno vivendo un periodo difficile. Sarà importante affrontare questa partita nel migliore dei modi. La Juventus? Non sarà decisiva, siamo a metà campionato. Potrà dare dei segnali importanti, anche sotto il punto di vista della prestazione, questo sì. L’Inter è una squadra che può battere chiunque, ma i bianconeri sono una squadra collaudata da anni con una proprietà che ha costruito uno stadio e tante altre cose importanti, mentre i nerazzurri stanno costruendo ora sia a livello societario che di squadra. Il Derby d’Italia è sempre una partita a parte e sarà fondamentale arrivarci nella maniera migliore passando da Roma. L’Inter è migliorata tanto, è cresciuta anche nei modi: Spalletti giocava solo con il 4-2-3-1 e lo sta facendo anche ora, ma adesso ci sono i giocatori per poter variare di più”.
Spalletti ha scelto di mandare in campo Nainggolan ieri, anche se il belga ieri non era al meglio…
“In effetti nel primo tempo questa “assenza” si è vista molto: mancava un punto di riferimento che collegasse centrocampo ed attacco, non cambiava il passo ed era in grossa difficoltà. Il lavoro del Ninja è importantissimo: Spalletti lo conosce benissimo e lo ha voluto fortemente, anche perché fu lui a Roma ad avvicinarlo alla porta facendogli fare 12 gol nel primo campionato da trequartista. Deve trovare una certa condizione, perché la caviglia è un problema serio che se non curato può portare anche a problemi ulteriori. Ieri si è visto che con l’ingresso di Borja Valero la squadra ha cambiato registro, lo spagnolo ha fatto buone cose. Nainggolan avrà dato l’ok per giocare, perché ci teneva, ma con il senno di poi probabilmente non avrebbero preso le stesse decisioni”.
Passiamo ora al malinteso che lo ha visto protagonista ieri sera: ha un messaggio per i tifosi nerazzurri?
“Quello che ho spiegato sui miei canali social è la verità: quando vado a commentare la Champions League molto spesso i colleghi mi chiedono dei commenti su Fatih Terim, un allenatore con cui ho lavorato. Il mio commento era riferito alla partita del Galatasaray. Queste cose non dovrebbero succedere quando c’è un microfono di mezzo, è vero, ma succedono purtroppo a volte. I termini squadraccia, partitaccia, squadretta sono tutti termini che in toscano usiamo spesso, ma ieri non era assolutamente riferito ai nerazzurri. Ho grandissimo rispetto di questa squadra, della sua storia, della tifoseria e della società che si sta costruendo in maniera importante. E’ stato un disguido, un malinteso e chiedo scusa per quello che è successo. Mi assumo le mie responsabilità perché è successo nell’emittente di Stato. Ma ripeto: non era riferito alla squadra di Spalletti, questo è poco ma sicuro”.
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