Ranocchia: “Juan Jesus impressionante. Non molliamo mai, lo Scudetto…”
Andrea Ranocchia, nel corso di una lunga intervista coglie l’occasione per parlare di Gianpiero Ventura, l’attuale tecnico del Torino che ha “scoperto” il difensore nerazzurro durante l’avventura a Bari: “Questo Torino mi ricorda molto quella squadra. Non a caso il mister si è portato dietro molti giocatori, a Bari sono stato benissimo. Il calcio di Ventura è soprattutto divertimento e spensieratezza. Mi ha insegnato a non aver paura di giocare la palla da dietro, meriterebbe di allenare una grande squadra“.
Si passa a parlare del suo riscatto all’Inter: “Si parlava di una cessione ma poi il mister mi ha dato fiducia. Quando è arrivato ha puntato su chi aveva più esperienza, poi le cose sono cambiate. Ha lavorato molto su di me. In più nel calcio ora ci sono meno soldi e quindi arrivano pochissimi top player. I giovani hanno avuto delle possibilità importanti e per fortuna i dirigenti hanno cambiato mentalità“.
Le difese che vanno per la maggiore sono straniere ma l’Italia non è messa male: “Le difese delle grandi squadre sono composte prevalentemente da stranieri perché sono bravi, non credo che ci siano altre spiegazioni. Io punterei su Juan Jesus, è impressionante! Comunque l’Italia sta benissimo. Il blocco juventino è fortissimo, giocano sempre insieme, spero di scardinarlo un giorno. Ma non fatemi dire altro, la Nazionale mi porta sfortuna, quando c’è un grande eventomi faccio male, quindi mi sono imposto di non pensare né al Mondiale né alla Confederations Cup“.
I colleghi di La Stampa chiedono a Ranocchia anche il motivo per il quale la squadra si svegli solo nel secondo tempo: “Non è sempre così. Con la Roma è stato un caso a parte, all’inizio arrivavano da tutte le parti e non ci davano punti di riferimento, poi sono calati. In più abbiamo lavorato durante le feste, lo dimostra il fatto che chiudiamo le gare a mille. Non smettiamo mai di crederci e il fisico regge“.
Cosa vorrebbe vincere quest’anno il difensore nerazzurro? Lui non ha dubbi: “L’Europa League si sta rivelando una grande esperienza, ma se potessi scegliere direi lo scudetto“.
In ultimo un pensiero è rivolto all’amico Wesley Sneijder: “Wes è un amico, quando sono arrivato qui mi ha aiutato ad inserirmi e quindi mi è dispiaciuto che se ne sia andato. Gli auguro di tornare grande nel Galatasaray”.