FOCUS – L’amore, il ciclone e la malinconia
Storie di amori che non finiscono mai, di tentazioni che possono presentarsi sul cammino insieme, di treni che passano una sola volta e devono essere presi, di separazioni dolorose ed inevitabili, di malinconie e di affetti che non finiranno mai. Tuttoquesto nel rapporto Mourinho-Inter, una storia d’amore in piena regola, bella perchè intensa e concentrata, unica perchè entrambi hanno dato il massimo per la reciproca felicità, emozionante anche a distanza di tempo, perchè certi amori continuano anche quando le strade si separano. Mou da Setubal, lo Special One, compie 50 anni e la società Inter ha subito ricordato questa ricorrenza con un messaggio di auguri, come se non aspettasse altro, come se questo 26 gennaio 2013 fosse segnato nel calendario nerazzurro da mesi. Un uomo speciale, non solo nel soprannome, un allenatore arrivato come un uragano a rivoluzionare il mondo Inter, un innovativo nel metodo e nelle parole, un grande comunicatore capace di attrarre su di sè l’attenzione dei media lasciando la propria squadra libera di lavorare senza pressioni. 50 anni di frasi celebri, di uscite memorabili, di polemiche e di chicche comunicative, di grandi vittorie e di imprese uniche, il ciclone Mourinho è tutto questo e molto altro, un uomo capace di entrare nella vita di un club con una forza devastante e a volte disarmante, di prendere la guida di realtà poco vincenti o poco abituate a vincere portandole in breve tempo ad essere protagoniste a livello nazionale ma soprattutto europeo, un allenatore nelle condizioni di poter chiedere tutto o quasi al proprio presidente venendosi accontentato puntualmente.
Dapprima fu il Porto, la squadra che lo lanciò alla ribalta e con cui vinse tutto il possibile, compresa una Champions che stupì l’intera Europa, con una squadra su cui neanche il più inguaribile degli ottimisti avrebbe scommesso qualcosa per la vittoria finale, i primi segnali di un uomo engimatico e vincente, assente durante la premiazione.
L’amore con il Chelsea e l’inizio dell’impero Abramovic, gli inglesi che cominciano a vincere e ad assumere una dimensione internazionale, la voglia di Mou di cambiare, di provare nuove esperienze, il rapporto non idilliaco con il patron russo e la corte di Moratti fanno il resto, nasce l’amore con il club nerazzurro mentre in Inghilterra raccolgono i cocci del ciclone Mou e con fatica tentano di rialzarsi da un’esperienza tanto intensa.
Mou trova un presidente disposto ad accontentarlo su tutta la linea, trova una disponibilità al cambiamento senza eguali, trova un rapporto personale con la squadra invidiabile e realizza così il massimo raggiungendo il triplete, la finale è a Madrid e la tentazione è forte, i contatti già avviati si trasformano in contratto, Mou è del Real e il distacco con i nerazzurri è doloroso, racchiuso nel pianto con Materazzi nella notte in cui ha reso l’Inter grande, nella notte di Champions.
La panchina del Real è il sogno di ogni allenatore, Mou trova un presidente ricco, una squadra piena di campioni, ma non instaura mai quella totalità di rapporti che aveva in nerazzurro, la vittroria della Liga non basta, col presidente Perez sono solo attritti e polemiche, con i giocatori è guerra aperta. Mou è nervoso anche in conferenza stampa, quel muro di ferro, quel cerchio magico segreto dei successi in nerazzurro non c’è più e il portoghese lo ricorda anche in alcune interviste dove manda lettere d’amore all’Inter rimpiangendo i tempi che furono.
Nel frattempo in nerazzurro si raccolgono dolorosamente i cocci del ciclone Mou, si susseguono allenatori ma il ciclo è inevitabilmente finito, gli eroi del Triplete pian piano abdicano e si assiste ad un ridimensionamento totale, con tanta nostalgia dei tempi che furono e con le foto di quell’amore che fu ben esposte in primo piano.
La crisi di Mou e la crisi dell’Inter, due destini comuni forse frutto del troppo amore dato vicendevolmente, due anime che devono trovare la loro dimensione lontani perchè non ci sarà un’altra Inter per Mourinho e non ci sarà un altro Mourinho per l’Inter.
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, le parole di una famosa canzone, intanto per il bene dei due protagonisti è opportuno ritrovare la retta via, magari è tutto già scritto, magari è previsto un lieto fine.
Auguri Mou e altri 50 anni di panchine!