10 Marzo 2019

Inter-Spal, la conferenza di Spalletti: “Miranda e Brozović non recuperano”. No comment su Icardi

Le parole del tecnico interista dopo la ritrovata vittoria nel match casalingo di San Siro

Dopo la vittoria maturata a San Siro contro la Spal, Luciano Spalletti risponde alle domande dei giornalisti presenti a San Siro per la gara delle ore 15. Ecco le parole del tecnico toscano in sala stampa:

VITTORIA IMPORTANTISSIMA, MA CON INFORTUNI – È vero, il primo tempo complicato, perché si è fatto peggio di come dovevamo fare. Alle prossime partite arriviamo benissimo perché oggi abbiamo vinto, chiaro che se consideriamo i problemini a cui siamo andati incontro, è una cosa che ci dispiace che sia successa, ma che è normale quando hai così tante partite ravvicinate e tante cose che girano intorno. Diventa più facile farsi male muscolarmente, poi Miranda ha preso quel colpo, che sono d’accordo che non fosse da ammonizione anche perché Petagna mi sembra proprio una bella persona, nonostante Miranda poi si sia rotto il setto nasale. 

IL SECONDO TEMPO E GLI IMPORTANTI CAMBI – A fine primo tempo ho visto parlare i ragazzi delle difficoltà a livello tattico, poi gli ho messo di mettersi a 5 dietro e si sono sistemati benissimo. Lasciando davanti Politano e Candreva vicino a Lautaro siamo riusciti ad alzare il baricentro, ma è stato bravissimo anche De Vrij ad andare a chiudere in bandierina spesso. Non mi aspettavo neanche che fosse così bravo a fare quel lavoro. Anche Ranocchia è stato bravo a entrare così. I ragazzi hanno fatto valere la ragione, il pensiero che non siamo quelli del primo tempo. Io posso capire di accettare l’emozione – può capitare – poi però non deve diventare timore, perché quella è un’altra cosa. Giocando a calcio non si può avere paura di sbagliare un passaggio o di farsi male. Gagliardini, ad esempio, dopo aver fatto gol è stato un altro giocatore. Anche Dalbert, dopo aver fatto bene due passaggi, ha iniziato a spaccare la fascia con sovrapposizioni e corse. Borja Valero inoltre ha determinato con la sua esperienza, grazie alla sua abilità di sintesi.

UN’EMOTIVITÀ CHE NON DEVE DIVENTARE PAURA – È importante capire la differenza tra questa emotività e un’effettiva paura. Bisogna abituarsi a queste situazioni, non c’è un DHL (corriere, ndr) che te le risolve e te le porta a casa. Siamo un po’ figli di questi saliscendi che non si sa da dove arrivino. Dopo aver sperimentato certi passaggi e contrasti, poi ti vengono bene, e diventa tutta un’altra cosa, come ci è successo dopo il vantaggio. Anche a Francoforte abbiamo fatto quello che dovevamo fare, poi ci hanno ‘abbaiato’ un po’ e siamo tornati a non prenderci questi palloni e spazzare più spesso. Bisogna andare a buttarsi dentro a queste difficoltà. 

RIENTRI? – Dico che se avessi fatto fare 20 minuti a Keita sarebbe stato importante, ma è quasi a posto totalmente, quindi lo recupereremo. Ha smaltito il problema, potrà essere a un buon livello e credo sia un recupero importante. Per il resto, quello che ci può creare problemi è la doppia partita ravvicinata: come oggi si è visto, il cumulo delle tensioni ha un costo per quanto riguarda l’intossicare muscoli e testa. Qualcuno ci manca, però se analizzo le partite contro le grandi squadre, mentalmente non le abbiamo mai sbagliate. Abbiamo sbagliato quelle che potevano sembrare più facili. 

ICARDINon commento, lasciatemi fuori.

CAMBI IN VISTA DI GIOVEDÌ – Ci sarà da fare delle valutazioni, potremmo giocare con la difesa a 3 ma manca anche Miranda. Penso che si possano trovare delle soluzioni.

GIOCATORI CHE SI DIVERTONO POCO? – Il divertimento, con la posta in palio e con tutto ciò che giornalmente ti accompagna, è chiaro che non sia molto, contando anche tutte le critiche e ambizioni. È un calcio fatto di esasperazione e tensione, con sempre l’obbligo di fare risultati. Ci vogliono carattere e forza, poi quando hai ragione stai nel tuo e non ti sposti di un centimetro. Il fatto che l’espressione sorridente e rilassata sia ciò che ti porta all’obiettivo è una valutazione soggettiva: all’obiettivo ci arrivo se ho addosso quella tigna che mi permette di far valere le mie ragioni.

MIRANDA E BROZOVIĆ – Difficilmente recupereranno, quindi i giocatori dovranno prendersi delle responsabilità e qualcuno giocherà fuori ruolo.

CURVA PIÙ CALDA RISPETTO AL RECENTE PASSATO?L’hanno sempre fatto, poi qualche volta si può fischiare. Qualche ‘testa di mogano’ me l’hanno detta anche oggi, è normale. Se vedeste il pubblico quando passiamo col pullman, non avreste dubbi: il pubblico ci vuole bene. Ovviamente quando non fai risultati, ti danno addosso, ma è normalissimo contando il livello di esasperazione a cui è portato il calcio. Quando sbagli 10 passaggi di seguito, è normale ricevere fischi, ma il pubblico ci ha fatto vedere di essere un pubblico di campioni, che sa come stare vicino all’Inter. 

piuletto

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