FOCUS – La sostanza e l’apparenza
A volte basta poco per abbagliare perfino gli occhi del più acuto osservatore e creare così attorno a un fatto, una circostanza, una persona, un?aura di fulgore tale da rendere del tutto vane analisi e critiche il più possibili razionali e obiettive.
A volte basta un Balotelli, visione semi-divina nella nebbia di Malpensa, per innalzare d?improvviso il mercato di un club calcistico al rango della quasi perfezione, facendo passare in secondo piano quei comuni mortali del mondo del pallone che non potendosi permettere cotante figure quasi-mitologiche di calciatore maledetto devono accontentarsi di ripiegare su semplici operai del rettangolo di gioco, di gente semisconosciuta, pagata evidentemente troppo poco per essere di valore e destinata a restare e far restare il proprio nuovo club d?appartenenza nella mediocrità.
A volte capita pure che alcuni tifosi dell’Internazionale F.C. provino un profondo senso di frustrazione e di rammarico nel vedere uno come Balotelli arrivare, felice come una pasqua un po’ in anticipo, a rimpolpare le fila degli acerrimi rivali di una vita, quei cugini rossoneri convinti da qualche anno a questa parte di aver fatto lo sgarro peggiore del mondo ai propri dirimpettai calcistici acquistando più o meno memorabili ex nerazzurri.
A volte, insomma, basta un solo, semplice nome ad esaltare una tifoseria e a creare scompiglio e malumore in quella avversaria, a far balzare al primo posto nella valutazione complessiva del mercato dei club di Serie A chi quel nome se l’è accaparrato seppur a peso d?oro.
Eppure, portandosi un attimo la mano sulla fronte, proteggendosi la vista dal bagliore del palcoscenico del calciomercato ricco ed esaltante e un po’ in stile anni ?90 appena conclusosi, probabilmente si riescono a cogliere delle sfumature diverse relativamente a quanto è accaduto negli ultimi febbrili giorni di trattative di questa sessione invernale di mercato.
Come al solito una buona fetta di tifosi dell’Inter sono rimasti scontenti dalle mosse di Moratti e Branca, soprattutto se confrontate all’arrivo di Balotelli al Milan: Kuzmanovic, Schelotto, Kovacic non varrebbero un?unghia dell’ex attaccante nerazzurro, cosa peraltro confermata dal fatto che i tre di cui sopra sono costati complessivamente anche meno del nazionale azzurro.
D?altronde nemmeno i giornalisti delle più importanti testate sportive nazionali sembrano aver dato troppa fiducia all’Inter nell’impietoso confronto con i cugini rossoneri: Balotelli ha certamente rafforzato più il Milan di quanto invece non possano pensare di fare i vari nuovi arrivi in casa Inter messi assieme e nel pieno delle forze.
Questa dunque l’apparenza.
In attesa dei riscontri sul campo, la sostanza delle cose sembra però dire altro. Dice, ad esempio, di un?Inter che ha fatto esattamente ciò che doveva fare sul mercato: rafforzare la squadra con innesti soprattutto a centrocampo che garantissero maggiore qualità; puntare su giocatori giovani sui quali poter investire anche in futuro; spendere poco. Tutti gli obiettivi sembrano essere stati centrati, ed ora Stramaccioni ha a sua disposizione una squadra più ricca di qualità, più fresca e soprattutto con giocatori funzionali all’idea di gioco del tecnico in questione.
La sostanza delle cose dice inoltre che a voler guardare nelle faccende di casa altrui, le lagne di alcuni, troppi tifosi della Beneamata, sono perlopiù immotivate: il Milan compra Balotelli, lo paga più di venti milioni di euro e si ritrova in casa un attaccante forte, certo, ma decisamente instabile e inaffidabile, una specie di bomba a orologeria, pronto a buttare a terra la maglia del proprio club magari nella sfida più importante dell’anno e che, a voler spulciare un po’ di statistiche, non pare certo una macchina da gol. Insomma, attendendo risposte dal campo, Super Mario sembra essere stato più che altro il migliore degli spot elettorali per il suo presidente Berlusconi (lo stesso della ?mela marcia? per intendersi?) . Per non parlare della Juventus che invece punta sull’effetto nostalgia e, per risolvere i suoi problemi in attacco, si affida a un altro grande nome, Anelka, più o meno con una decina d?anni di ritardo.
Come spesso accade però, i ?colpi a effetto? valgono doppio o triplo, tanto nell’animo passionale dei tifosi quanto sulle pagine dei giornali, e pure una campagna acquisti intelligente come quella appena posta in essere dall’Inter, passa per l’ennesima delusione calcistica, l’ennesima elemosina di bidoni raccattati in giro per il mondo, l’ennesima occasione di sparare a zero contro chi ha capito che è arrivato il momento di ripensare il calcio, abbandonando almeno in parte sfarzi e sperperi del recente passato. In attesa, ovviamente, che i medesimi ?delusi a prescindere? tornino al contempo a scandalizzarsi per ?tutti quei soldi? che al grande circo del calcio danno vita, ma che se servono a comprare un Balotelli una tantum, diventano cosa buona e giusta.