G.I.P. – Un ex piuttosto arrabbiato…
G.I.P. non è solo un acronimo che sta per Giudice di Indagine Preliminare ma anche ben altro. In Passione Inter G.I.P. sta ad indicare ?Gioie In Poltrona?, i momenti di puro delirio di chi non solo tifa Inter ma gufa anche le avversarie. Questa rubrica ripercorrerà le più grandi disfatte delle rivali storiche dei nerazzurri, le loro più imbarazzanti figuracce, i loro acquisti più scarsi e le loro giornate più storte. Per ogni tifoso che tifa una squadra ce ne sono altri cento che la gufano, questo è il loro spazio naturale.
QUESTA SETTIMANA : JUVENTUS-PARMA 1-4
L’ ANTEFATTO – La gufata ben riuscita della settimana va in scena allo stadio Olimpico di Torino. Serie A 2010-2011, anticipo della 18° giornata: la Juventus di Delneri affronta il Parma di Marino in un match apparentemente senza storia. I bianconeri, imbattuti da ben 18 partite ufficiali, sono alla ricerca di una vittoria che confermerebbe il buon campionato disputato fino a quel momento; il Parma invece tenta senza particolari patemi di conquistare importanti punti salvezza con l’ ausilio del suo spumeggiante 4-3-3.
LE FORMAZIONI – Delneri non recede e in omaggio al suo integralismo tattico manda in campo il consueto 4-4-2: Storari; Sorensen, Chiellini, Legrottaglie, Grosso; Krasic, Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Del Piero, Quagliarella. Marino dal canto suo tenta di giocarsela schierando un 4-3-3 fisico e tecnico: in mezzo al campo la fisicità di Morrone è bilanciata dalla tecnica di Dzemaili e Candreva, in avanti ci sono le giocate di Giovinco e Valiani ad ispirare l’ unico terminale offensivo Crespo.
LA PARTITA – Le due squadre iniziano lottando a metà campo ma la fase di studio termina presto. Passano infatti solo tre minuti e i piani di Delneri saltano: Quagliarella si procura un gravissimo infortunio al ginocchio ed è costretto a lasciare il posto ad Amauri. I bianconeri perdono il loro migliore attaccante stagionale ma all’ inizio non sembrano accusare troppo il colpo. Il modulo degli ospiti in fase di non possesso somiglia ad un copertissimo 4-5-1, segno di un atteggiamento non certo arrembante. Al 17′ però Felipe Melo trasforma una partita complessa in un dramma: Paci atterra senza cattiveria il centrocampista che, in preda a un raptus, replica sferrando da terra un calcio in faccia al difensore; l’ arbitro se ne accorge e spedisce il brasiliano sotto la doccia. L’ allenatore ex Samp prova a rimediare facendo retrocedere Del Piero sull’ out sinistro ma la scelta condanna Amauri , come preventivabile, all’ isolamento piu’ totale. La Juve prova a non darsi per vinta e potrebbe addirittura passare in vantaggio: il gol di Chiellini viene però annullato per una carica del difensore su Mirante. Delneri inserisce Pepe al posto del numero 10 bianconero ma l’ ingresso dell’esterno cambia poco. Il Parma si ricorda di essere in superiorità numerica e comincia a premere sull’ acceleratore. Dzemaili scalda i guanti di Storari, è il preludio al gol: Zaccardo si inserisce sulla fascia e crossa al centro, il portiere compie un miracolo sul colpo di testa ma non può nulla sull’accorrente Giovinco che infila senza pietà gli ex compagni, 1-0 per i ducali. Il primo tempo si chiude qui, coi bianconeri mutilati e puniti forse fin troppo dalla sorte. Ma il peggio deve ancora venire. Le squadre tornano in campo senza novità, e lo stesso vale per il copione del match. Passano appena tre minuti e il Parma raddoppia: Valiani pennella per Giovinco che si coordina e segna un gran gol col sinistro, 2-0 e partita che sembra chiusa. Delneri butta nella mischia anche Sissoko mentre la Juve tenta, pur ferita, l’ ultimo assalto; Pepe scheggia il palo su punizione, e poco dopo i bianconeri possono finalmente esultare: sul corner di Aquilani Legrottaglie arriva prima di tutti e non lascia scampo a Mirante, 2-1 per gli ospiti. Qualche tifoso intravede nel gol la svolta del match ma non è proprio giornata: sul rovesciamento di fronte Chiellini stende senza complimenti in area Crespo regalando il tiro dal dischetto al Parma; l’argentino spiazza Storari senza pietà e chiude la partita. Il sogno di rimonta dei padroni di casa va in frantumi ma per gli ex di turno la vendetta non è ancora finita: nel recupero a segnare il 4-1 è addirittura il subentrato Raffaele Palladino, che colpisce su delizioso invito di un inesauribile Zaccardo. Per i padroni di casa la debacle ha l’ acre sapore del contrappasso: la sorte, che raramente tesse trame banali, regala alle zebre la sconfitta più dolorosa, quel dolore che solo un vecchio amore frettolosamente accantonato può darti…
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