Inter-Roma, la conferenza di Spalletti: “Arriviamo alla partita con la corda tirata al punto giusto. Lautaro o Icardi? Meritano entrambi di giocare, ma…”
Il tecnico nerazzurro incontrerà i giornalisti in sala stampa alle ore 14.30 per presentare la sfida con la squadra di RanieriDopo la vittoria esterna contro il Frosinone arrivata per 1-3, a San Siro, per l’Inter, arriva la Roma, in un match dal sapore di Champions League. Una vittoria, infatti, porterebbe i nerazzurri ad avere un piede e mezzo nell’Europa che conta, consolidando il terzo posto dall’assalto delle inseguitrici. Alle ore 14.30, Luciano Spalletti incontrerà i giornalisti per la conferenza stampa pre partita, per la quale Passioneinter.com, come di consueto, vi riporterà le parole del mister in diretta ed in tempo reale.
Prima di presentarsi in sala stampa, il mister risponderà ad alcune domande dei tifosi in diretta sulla pagina ufficiale Facebook del club. Eccole qui di seguito.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA – “La squadra ultimamente sta disputando prestazioni corrette vista la qualità che possiede, per sintetizzare il momento, la corda è tirata al punto giusto, non è né moscia né tanto tirata al punto di rischiare di spezzarsi, per cui andiamo a stimolarla e pizzicarla volentieri perché emette un buon suono”.
LA PARTITA – “Mi aspetto una gara difficile perché anche loro sono una grande squadra, stanno attraversando un buon momento con buonissime prestazioni e ottimi risultati. Essere a lottare per la CL con una squadra come la Roma che negli ultimi anni ha vissuto sul podio del nostro campionato in maniera meritata significa che tutto sommato il lavoro che stiamo facendo è corretto e ci permette di andare a misurarsi contro queste squadre che ci hanno messo in difficoltà negli ultimi anni”.
DI COSA C’E’ BISOGNO – “Noi dobbiamo ogni volta che scendiamo in campo andare a fare prestazioni importanti perché si è visto anche in questo campionato che si rischia di andare a lasciare punti per strada che possono essere determinatni contro qualsiasi compagine se non la affreonti con autorità, maturità, garra. Ci vogliono tante componenti e l’Inter le ha a disposizione, l’essenziale è andarle a prendere, a ritrovare e metterle dentro le partite.Senza i tifosi saremmo senza un calciatore fondamentale”.
SPAREGGIO? – “Sicuramente a sei giornate dalla fine, a lottare con una squadra di valore come la Roma, significa avere ridotto quel gap con quelle squadre come il Napoli e i giallorossi che negli ultimi anni hanno occupato in maniera stabile il podio. Quindi per noi è un momento importantissimo e ci arriviamo con la corda tirata al punto giusto, che non è né moscia né tirata, come avrete già sentito dalle domande di prima. Ogni volta che la tiriamo fa un buon suono, quindi andiamo a giocare questa partita così importante molto volentieri”.
EUROPA – “I risultati di Barcellona, Tottenham e Eintracht? Non mi interessa essere valutato da quello che raggiungono le altre squadre, mi interessa che ci siano valutazioni su quello che è stato il nostro cammino, il nostro lavoro. Quando ti giochi le qualificazioni per il turno successivo deve essere tutto a posto, o quasi, il Napoli e la Juventus forse non sono arrivate alle loro partite nel momento giusto, come del resto è successo a noi contro l’Eintracht perché in quella partita, per quello che era il nostro momento e le nostre difficoltà, non mi imbarazza essere uscito. Poteva succedere. Ciò che invece poi può determinare in positivo queste situazioni è andare a creare quello strappo ulteriore che ti permette di condizionare anche le partite di campionato successive. A volte non si arriva a queste partite al meglio, e questo condiziona in negativo le partite successive, perché arrivi alle partite successive con le stesse difficoltà e il carico della sconfitta. Il fatto che i nostri giocatori siano riusciti a rimettere in careggiata la macchina e viaggiare a pieno regime dimostra grande serietà, professionalità e attaccamento, che poi ci hanno permesso di arrivare a questa partita con la possibilità di ottenere un risultato importante”.
LE ASSENZE – “Quello che lei ha detto non è esattissimo, Borja c’è e Brozovic deve ancora essere valutato. Gli ultimi allenamenti li ha fatti in maniera differenziata ma li ha fatti, quindi ci sarà ancora da valutare se metterlo a rischio. Di getto direi che il rischio è troppo alto, ma devo ancora parlare con i miei collaboratori che sono tutti grandi professionisti. Comunque abbiamo già giocato delle partite senza tutti e due e abbiamo fatto buone gare, Gagliardini e Vecino si dividono bene i compiti di costruzione e inserimento, e Joao Mario è in un buon momento. Non è da escludere che si possa pensare a lui nei due bassi. Comunque Borja c’è”.
ROMA – “Prima di tutto penso che è una partita che può garantire tre punti fondamentali, quindi l’attenzione va tutta lì. Poi naturalmente c’è il ricordo di stagioni fatte da loro, ma tutte in maniera molto sentita e vissuta, perché a me piace fare così e sono un bellissimo ricordo. Per cui tiro sempre una riga giorno dopo giorno dietro di me per poter poi essere invogliato ad andare sempre avanti. E’ chiaro comunque che non dimenticherò mai gli anni a Roma, troverò tante persone che conosco e le saluterò volentieri”.
LAUTARO O ICARDI – “E’ difficile dover dire chi gioca adesso perché vanno ancora fatte delle valutazioni, poi stanno bene tutti e due per cui la scelta verrà fatta in maniera coerente, ma sarà una scelta difficile perché tutti e due meriterebbero di giocare”.
TOTTI – “Le voci su un suo ruolo più importante in dirigenza? Rimane difficile andare in casa di altri a dare consigli. Alla Roma sanno cosa fare, Totti sa cosa fare, quindi preferisco non entrarci dentro perché il mio ruolo ora è un altro. Loro comunque rimarranno una società forte qualsiasi cosa faranno, poi non so nemmeno bene quali sono i discorsi in riferimento alla domanda che mi hai fatto”.
DZEKO – “Oggi si deve parlare dei nostri giocatori. Domani lo affronteremo come avversario, ed è un avversario temibilissimo, ma noi abbiamo Lautaro e Icardi che stanno facendo tutti e due bene, Keita quando è stato chiamato in causa ha fatto il suo lavoro in maniera corretta. Per quello che riguarda il mercato dovete chiedere ad Ausilio, il professionista su questi argomenti è lui”.
PERISIC – “Io mi aspetto tanto da molti giocatori in questo momento, man mano che le giornate vanno a diminuire i risultati sono sempre più importanti. Riuscire ad essere maturi, concentrati e produttivi anche solo un pochino in più può fare la differenza. Mi aspetto che ci sia una considerazione corretta del nostro momento e dell’importanza di queste partite, e lui essendo esperto e di livello internazionale saprà collocare questa partita nella sua testa nel modo giusto”.
COME ARRIVA LA ROMA – “Ho già detto prima che viste le ultime partite la Roma ci arriva in maniera corretta, hanno giocato buone gare e fatto risultati importantissimi come quello con la Sampdoria. Per quanto riguarda il resto le loro difficoltà sono quelle che si affrontano in generale nel nostro campionato, le affrontano tutti, io penso alla mia squadra”.
OCCASIONE DI CRESCITA? – “Nella considerazione che ho fatto prima sulla riduzione del gap lo determina una continuità di risultati già fatti in precedenza. Poi è vero che abbiamo avuto delle difficoltà, però essere lì e lottare con la Roma per questa posizione se si va a vedere i campionati precedenti diventa difficile trovare un appiglio a cui agganciarsi. E’ già stato fatto un lavoro che ci ha messo nelle condizioni di aver effettuato quel miglioramento che ci permette di lottare per queste posizioni. E’ chiaro che poi qualsiasi ulteriore conferma sarebbe tanta roba, bisogna fare risultati anche nelle prossime partite e riuscirci darebbe ulteriore fiducia e sicurezza”.
L’AJAX E IL GAP CON LA JUVE – “L’Ajax? Non è una partita che determina queste cose. A parlare dell’Ajax si aprirebbe la possibilità di parlare di calcio, che non è una cosa molto diffusa in conferenza stampa. Però l’Ajax sta facendo delle buone partite, ma in campionato è in testa insieme al PSV, con il PSV hanno perso 3-0, mentre il nostro pareggio con il PSV è un fallimento… Ci sono tante considerazioni che si aggrovigliano che poi andrebbero sciolte. Tra il dire di voler vincere e il farlo ci sono in mezzo tante cose che vanno fatte sul campo, tanti dettagli da preparare in maniera particolare, poi ci vuole una strada credibile da intraprendere con i giocatori. Non basta dire fai giocare questo, fai giocare quello, ci sono tante motivazioni che entrano in gioco, non è ‘non va passata la palla al portiere’, non va passata indietro cosa? Nei migliori club europei se il portiere non sa giocare con i piedi non viene nemmeno guardato in faccia, e noi continuiamo a dire che la costruzione bassa è un danno. E cosa vai a dire ai giocatori quando vanno a fare un esercitazione in campo? Quelli non fanno solo torello e partita, perchè poi va anche bene che le cose si lascino andare in qualche momento, perchè hanno preso una direzione o un certo sviluppo. Ma che professionista sei se non hai un modo tuo di lavorare, una tua strada da seguire e vai ad affidarti alla casualità, e che passione hai di fare il tuo lavoro? Qual è la strada che vuoi andare a seguire e che di conseguenza vai a stimolare nei calciatori e proporre a loro? Loro prima di tutto hanno una cultura a livello di club dove poi si va a giocare per portare a casa un disegno costruito precedentemente perchè è un modo professionistico di lavorare. Ieri Dotto ha fatto un articolo scritto in modo appassionato, è lì la differenza. Poi naturalmente su alcune cose non mi trova d’accordo, am in tanti passaggi mi sentivo davanti a uno specchio. E quando poi lui dice dei mulini a vento, lui sicuramente non ne è uno, è una penna importante e prestigiosa del nostro giornalismo. Poi può anche scrivere dei miei difetti, ma lo fa in modo corretto e appassionato. Nel calcio è la stessa cosa, quello che fai devi farlo in maniera appassionata, devi avere un motivo per andare davanti ai giocatori per spiegargli cosa fai. All’estero cominciano con una costruzione bassa, perchè libera lo spazio alle spalle e rende più facile giocare. Se vuoi andare a fare la partita devi essere organizzato, poi puoi riswchiare di perderla perchè fai un passsaggio in piu, perche se funziona ti si aprono degli spazi diversi in cui puoi trarre grandi vantaggi. E’ chiaro che cozza con la domanda sull’AJax, che ha quel modo di fare e quella professionalità che viene ripagata. Noi negli ultimi mercati abbiamo fatto delle operazioni per riuscire a colmare velocemente il gap con le squadre più forti. Sicuramente Zaniolo è un giocatore di qualità, ma non è l’unico rientrato nelle operazioni di mercato, e purtroppo abbiamo dovuto prendere delle decisioni di mercato per salire velocemente i gradini e fare un confronto con la posizione dove tutti ci obbligano di stare. Non c’è il tempo per progettare con calma, ogni decisione di mercato ci fa rendere conto con il nostro socio di maggioranza per questioni finanziarie e questo ci ha obbligato a fare operazioni con dentro giovani promettenti come Zaniolo. Noi i sacrifici li abbiamo fatti per portare uno come Nainggolan che ti dava subito quella differenza, quel gap che avevamo penato nelle ultime stagioni per colmare. Poi chiaro che ci sono delle necessità che bisogna andare a colmare, a volte si fa bene altre male, però sono sempre state tutte considerazioni, prese di posizioni per fare il bene dell’Inter il più velocemente possibile”.
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