Kovacic: “Sul ruolo deciderà l’allenatore”
Questa mattina Mateo Kovacic è stato ufficialmente presentato alla stampa ad Appiano Gentile: tante domande e risposte esaurienti, ma soprattutto tanto entusiasmo per l’avventura appena cominciata che il giovane numero 10 nerazzurro non ha ancora metabolizzato del tutto.
Ecco le risposte del gioiellino classe ’94 alle curiosità dei giornalisti, riportate da fcinternews.
Che effetto fa essere arrivato così giovane all’Inter? E come è andato il tuo debutto con il Siena? “Sono decisamente felice di essere qui, questo è un vero orgoglioso. L’Inter è un club importante. Col Siena abbiamo giocato male, ma ci rifaremo sicuramente. Siamo già pronti”.
Ci racconti le tue caratteristiche tecniche? “A me piace molto la tattica, credo che da centrale posso dare veramente tanto”.
Ti piace giocare più dietro a una punta o due punte? Più avanti o più indietro nel centrocampo’ “Mi sento a mio agio in entrambe le posizioni; ma non decido io, bensì l’allenatore. Per me è indifferente”.
Conoscevi già qualcuno del calcio italiano? Sei contento di essere qui? “Mi è sempre piaciuto tanto. Qui ho colleghi slavi che mi capiscono, come Stankovic, Kuzmanovic o Handanovic. So che il calcio italiano è duro ma mi abituerò”.
Ti piacerebbe vedere un’Inter più croata con altri talenti come Brodic o Halilovic’ “Certamente sì, sono contento che talenti come anche me siano qui. Mi piacerebbe moltissimo che Halilovic o altri possano venire qui”.
Cosa hai pensato quando ti ha chiamato l’Inter? “Non ho pensato a qualcosa di particolare. Ho avuto un attimo di choc, ancora non ci credo di essere qui”.
La maglia numero 10 dell’Inter è pesante? Sei pronto a esordire a San Siro? “Ne sono onorato, ma il numero non conta: sono io che gioco. Per San Siro, sono pronto”.
Da Boban a Prosinecki, a chi ti ispiri tra i tanti paragoni? “Prosinecki è il mio preferito, ma preferisco parlare di me stesso e ispirarmi a me stesso”.
Ci vorrà per te più tempo a imparare l’italiano o a prendere in mano la squadra? “Beh, sicuramente l’italiano. Ma è una lingua splendida e la imparerò presto”.