Mudingayi: “Io che volevo fare il pugile devo tutto al calcio. E l’Inter per me…”
La stagione in corso ha riservato a Gabi Mudingayi sorprese agli antipodi: dapprima la grande gioia per essere approdato finalmente in un top club come l’Inter, poi la paura e la tristezza derivanti dal brutto infortunio al tendine d’Achille che lo terrà lontano dai campi di gioco probabilmente fino al termine del campionato.
Intervistato dal portale belga Dh.be il centrocampista nerazzurro mostra però di avere una grinta straordinaria anche fuori dal terreno di gioco, dicendosi sicuro di tornare quanto prima a giocare e soprattutto di farlo con la maglia dell’Inter: “L’infortunio che ho subìto non mi spaventa molto perché è diverso da tutti gli altri che mi sono capitati. E poi ora che sono nel club dei miei sogni niente mi può fermare!“.
Mudingayi ha poi parole d’elogio per il presidente Moratti e per l’Inter:”Moratti è una persona che capisce di calcio. Inoltre lui mi chiama regolarmente ed è capace anche di attraversare tre sale solo per salutarti. L’Inter mi ha dato tutto, non mi è mancato nulla! E so che Massimo Moratti mi vuole in nerazzurro anche per il prossimo anno…”.
Poi un amarcord sulla sua gioventù “pericolosa”: “Stavo sempre per strada, così a sedici anni mio padre mi iscrisse in un club sportivo. All’inizio volevo fare boxe, ma la violenza degli incontri mi ha fatto desistere. Scelsi di fare calcio come seconda opzione. E al calcio devo tutto: mio padre mi prese giusto in tempo prima che potessi fare cazzate! Sono stato molto fortunato…”.