Juncker (ex collaboratore Sochaux): “Agoumé? Tecnicamente impressionante, sarà il futuro dell’Inter! Ecco com’è Lucien fuori dal campo”
Il giovane francese ha raccolto 16 presenze nella scorsa stagione con il SochauxTra i colpi estivi messi a segno finora dall’Inter c’è anche Lucien Agoumè. Classe 2002, preso dal Sochaux per 4 milioni, il giocatore ha scelto l’Italia per crescere e confrontarsi con i grandi. A raccontare qualcosa in più su di lui, ci ha pensato Josselin Juncker, ex collaboratore tecnico del Sochaux e in passato match analyst del Granada, che ha avuto la possibilità di vedere il giovane francese da vicino.
Ecco le sue parole ai microfoni di Numero Diez: “Per quello che abbiamo visto nella scorsa stagione direi che può già giocare in prima squadra ha iniziato ad allenarsi con noi molto presto ed è migliorato nel corso dell’annata. Pian piano si è guadagnato spazio, ha giocato circa 15 partite in stagione, ma se non fosse stato per gli impegni con l’under 17 della Francia avrebbe sicuramente accumulato più minuti”.
Sul ruolo – “Con noi ha giocato da numero 8, da classica mezzala, ma talvolta lo abbiamo utilizzato anche come secondo mediano in un centrocampo a 2. Nonostante la giovane età può già ricoprire diversi ruoli a centrocampo, e sono convinto che, lavorandoci, un giorno possa anche fare il 10. Quel che è certo è che deve stare dentro al gioco, è lì che si esalta”.
Sulle doti tecniche – “In una parola direi impressionante. Ha una capacità pazzesca nel dribbling, sia in fase di protezione palla che nell’1 vs 1, si vede che ha una proprietà tecnica tipica della strada, nei movimenti e nel controllo del pallone, un qualcosa che si trova sempre meno nel calcio di oggi. In un certo senso ricorda molto anche il classico calciatore spagnolo, perché possiede una qualità nei passaggi che è rara da vedere a quell’età; a 17 anni vede cose che gran parte dei suoi compagni non è capace di scorgere”.
Da punto di vista tattico – “Sotto questo aspetto deve crescere molto, sia a livello difensivo che offensivo. Molto spesso, finora, in attacco gli bastava la sua qualità tecnica per fare la differenza, ma arriverà un momento in cui dovrà crearsi degli spazi attraverso movimenti, in relazione ai suoi compagni, e sicuramente l’Italia sarà un bel banco di prova per lui. In difesa deve migliorare molto, è bravo quando deve difendere “attaccando”, e ha grande capacità nel recuperare palla in modo pulito anche quando si trova alle spalle del mediano avversario”.
Fuori dal campo – “Stiamo parlando di un ragazzo d’oro, buono e piacevole: per un collaboratore è sbagliato eleggere come “pupillo” un giocatore della rosa, ma non puoi non voler bene ad un ragazzo così. Lucien è per certi aspetti ancora un bambino, a 17 anni appena compiuti ha proprio dentro di sé la tenerezza del ragazzino, ma allo stesso tempo è molto maturo ed intelligente, sia dentro che fuori dal campo. Entrambi parliamo francese, ma per migliorarsi a volte mi chiedeva di parlare in spagnolo, motivo per il quale sono sicuro che non avrà problemi ad imparare anche l’italiano. E vi assicuro che è impressionante anche sulla cultura generale: fortissimo col pallone tra i piedi, ma Lucien ti sorprende ancora di più se inizi a chiedergli le capitali di tutti gli stati del mondo”.
Parte integrante della rosa? – “Questo non lo so, Lucien è giovane ed il tempo è sicuramente dalla sua parte. Essendo appena arrivato all’Inter avrà bisogno di integrarsi al meglio nel nuovo gruppo e starà a Conte valutare il percorso migliore per il ragazzo, ma sono certo che abbia le qualità per essere nel prossimo futuro un giocatore importante anche per l’Inter”.
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