Altobelli: “Contro lo Slavia obbligatorio vincere. La polemica con Sarri? Conte ha dimostrato ai tifosi di sentirsi al 100% nel progetto dell’Inter”
Le parole dell'ex nerazzurro: "Conte comanda davvero, come in tutte le squadre che funzionano: succedeva anche con Herrera e Mourinho"Alessandro Altobelli ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Repubblica. Per l’occasione la leggenda nerazzurra ha avuto modo di parlare di numerosi temi legati all’attualità del club, dalle sue impressioni sulla nuova gestione targata Antonio Conte al debutto stagionale in Champions League di questa sera contro lo Slavia Praga. Di seguito le sue parole.
L’Inter di Conte: “La vedo bene. L’allenatore comanda davvero, come in tutte le squadre che funzionano. Succedeva anche con Herrera, Bersellini, Trapattoni, Mancini, Mourinho”.
Nerazzurri da scudetto?: “Non è ancora al livello di Juve e Napoli, ma si percepisce una bella elettricità. Vietato però dire che sarà la sorpresa del campionato. Un po’ perché è l’Inter, quindi qualsiasi risultato non sarebbe sorprendente. E un po’ perché porta sfiga”.
Inter-Slavia Praga: “E’ obbligatorio vincere, a tutti i costi. E anche al ritorno. Con Barcellona e Borussia nel girone, se non batti lo Slavia Praga diventa tutto troppo difficile”.
L’arma in più della nuova Inter: “Verrebbe da dire Sensi. Ma non dimentichiamo il blocco di difesa. Fa paura: Handanovic, Godin, De Vrij e Skriniar. Ma è Conte il vero plus. Con il suo carisma può fare tutto”.
Il caso Icardi: “Se Conte avrebbe potuto recuperarlo? Penso di sì. Con Antonio giocano tutti bene, e sarebbe riuscito a farlo ragionare, ma l’Inter ha fatto bene ad allontanarlo. Mauro è uno dei cinque attaccanti più forti al mondo, ma nei mesi passati ha preso solo decisioni scellerate. Non manca a nessuno. Oggi l’Inter è un bel gruppo, si vede”.
Come si crea un gruppo: “Allenamenti, cene, chiacchiere, vicinanza. L’allenatore deve sapere disinnescare l’invidia naturale che chi non gioca prova per i titolari. Conte in questo è fenomenale. Lo è stato alla Juve e in Nazionale. Anche chi sta in panchina si sente parte di un progetto. È importante che i veterani accolgano i nuovi”.
I senatori della sua Inter: “Io, Bini, Beccalossi. E soprattutto Oriali, preziosissimo allora come oggi. Da dirigente parla con i toni giusti, evita problemi. Lele ha tentato di fare ragionare Icardi, come ci ha provato Zanetti. Ma ormai Mauro non ascoltava più nessuno. Per fortuna, fino a giugno, la questione Icardi non si porrà”.
La polemica Sarri-Conte: “Ricordando a Sarri che la Juve politicamente è la parte più forte, Conte ha chiarito ai tifosi interisti di sentirsi nel progetto nerazzurro al cento per cento. È stato abile. Spesso gli allenatori usano la polemica per dare carica all’ambiente. Lo faceva Herrera, lo fa Mourinho. Ma la vera disputa quest’anno è quella fra il maestro Marotta e l’allievo Paratici. Aggiunge pepe alla rivalità fra Inter e Juve”.
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