Moratti: “Su Stramaccioni mi davano del folle, e se la Juve mette la terza stella…”
Massimo Moratti, malgrado una stagione da lui stesso definita di passaggio, non smette di intervenire e di dialogare con i tifosi e con il popolo interista, cercando così di riavvicinare un popolo che mai come in questa stagione si è sentito tradito da una società che tanto lo aveva fatto sognare.
Eppure Moratti c’è sempre stato, magari più silenzioso e apparentemente distaccato a causa di una situazione finanziaria che “vede il mondo andare in un senso e il calcio cambiare ancora più velocemente” come ha sottolineato all’intervento telefonico fatto alla radio dell’Inter Club “Inter Malta.” Un atteggiamento che deve far fronte anche a un Fair Play Finanziario che sembra essere davvero una cosa seria, anche se non tutte le squadre sembrano considerarlo rigorosamente. Cosa che, secondo il presidente interista, è dovuta a bilanci che permettono comunque spese importanti oppure a ragioni oscure che, in caso di irregolarità, verranno punite severamente, perchè Platini ha di nuovo sottolineato la serietà di questo provvedimento, pur considerando l’eventualità di una deroga per permettere a tutte le società di mettersi in regola.
Si è parlato anche dei festeggiamenti per lo scudetto della Juventus, con i continui proclami di una terza stella sulla maglia che il patron nerazzurro vede come fantasia, una fantasia che “scatenerebbe quella di tutte le altre squadre”, lanciando anche una provocazione, quella di mettere sulla maglia dell’Inter un logo del triplete. Per il futuro la rifondazione, termine forte che Moratti aveva utilizzato nell’era Ranieri, è già stata sostituita da un “aggiungeremo tasselli che completino un gruppo già buono che può ancora dare molto.” Una frase già sentita che sa molto di interventi solo davanti a semi regali da parte delle altre società. Ciò che però è stato confermato da parte del presidente è che in molti devono sentirsi messi in discussione dopo la stagione passata, non solo i giocatori, ma anche la società. Se tra i dirigenti non sono stati fatti i nomi di quelli che traballano, Moratti ha fatto invece i nomi di Lucio e Forlan come possibili partenti, mentre ha confermato Sneijder, definendolo come un perno per il futuro della squadra.
La scelta di Stramaccioni è stata vista inizialmente da molti come una scelta folle, che è però stata vinta da Moratti che ha visto in lui un allenatore intelligente e carismatico che è stato capace di conquistare tutto l’ambiente interista. Con un allenatore come lui ora si potrà ancor di più investire sui giovani, avendo tra i beretti e in primavera, dei talenti che però necessitano di esperienza, come Mattia Destro che dopo la crescita avvenuta sotto le file di Genoa e soprattutto Siena è pronto per tornare alla base. La speranza è che nel futuro si eviti di cedere questi giocatori, così da evitare di ricomprarli a 4 volte il prezzo ricevuto per la cessione.