L’Inter di quest’anno come quella del Triplete?
Secondo La Gazzetta dello Sport in edicola quest’oggi il parallelo tra l’attuale Inter 2.0 di Roberto Mancini e quella vincitrice di tutto del secondo anno del regno di Mourinho è più che possibile. A unirle ci sono gli stessi punti, la stessa avversaria dell’ultimo turno di campionato prima della pausa natalizia (la Lazio, che sarà di […]Secondo La Gazzetta dello Sport in edicola quest’oggi il parallelo tra l’attuale Inter 2.0 di Roberto Mancini e quella vincitrice di tutto del secondo anno del regno di Mourinho è più che possibile. A unirle ci sono gli stessi punti, la stessa avversaria dell’ultimo turno di campionato prima della pausa natalizia (la Lazio, che sarà di scena a San Siro domenica sera) e il modulo, il 4-2-3-1 che il Mancio pare star finalmente sdoganando dopo un intero anno di lavoro passato a capire quando, come e se proporlo.
L’analisi della Rosea prende però in considerazione anche le tante differenze tra le due compagini, tra le quali non c’è più alcun legame a livello di organico (cioè più nessuno dei giocatori di allora è tutt’ora in squadra): la prima – e più evidente – è la massiccia presenza di campioni più che affermati nella corazzata mourihana, mentre nell’Inter attuale ci sono tanti ottimi giocatori ma nessuna individualità paragonabile a quelle di cinque anni fa. Ma non solo: un’altra grossa differenza è la maggiore esperienza del gruppo del Triplete, costituito da parecchi giocatori vicini ai trent’anni; oggi però la rosa ha un’eta media infinitamente più bassa e quindi una grande speranza di ottime prospettive future.
Il quotidiano milanese s’è anche divertito a fare diversi paragoni tra i protagonisti in campo di allora e quelli di oggi: ecco dunque che Felipe Melo e Materazzi vengono messi in parallelo in quanto leader carismatici dello spogliatoio ma non necessariamente titolare inamovibili; il Cuchu Cambiasso diventa l’antesignano naturale di Medel mentre Dejan Stanković assurge al ruolo di padre putativo di Marcelo Brozović; Lúcio e Samuel si reincarnano in Miranda e Murillo.
Al di là di questo tipo di esercizi di stile che sono molto divertenti ma, alla lunga, non sono nient’altro che suggestioni divertenti, ponendo da parte nostra l’accento più sui dati delle due formazioni, emerge immediatamente che – nonostante abbia preso ben cinque gol in meno della squadra tripletista – l’Inter di oggi subisce mediamente di più della banda di Mou. Dove invece l’undici attuale riesce meglio rispetto a quello targato 2009/2010 è nel recupero dei palloni: a oggi, i ragazzi di Mancini fanno contare già 157 palle recuperate in più rispetto a cinque anni fa, mostrando una maggior aggressività difensiva. D’altro canto, se prendeva più gol di oggi, è anche vero che l’ultima versione Campione d’Italia del Biscione segnava parecchio di più grazie a un maggior numero di tiri in porta e a una percentuale realizzativa discretamente più alta, frutto anche di una gestione più intensa e continua del possesso palla.