30 Dicembre 2019

Stefano Vecchi: “Zaniolo ha sempre dimostrato di avere doti straordinarie. Ricordo bene il mio esordio sulla panchina della prima squadra”

L'ex allenatore delle giovanili nerazzurre si racconta rivivendo i suoi ricordi da calciatore e da tecnico

In un’intervista per gianlucadimarzio.com Stefano Vecchi si racconta, ricordando alcuni episodi della sua carriera da calciatore e da allenatore.

In campo Vecchi non è mai riuscito a sfondare nonostante fosse stato paragonato ad Oriali; la sua carriera da calciatore si è infatti fermata alla Serie C. Da giocatore però ha un ricordo particolare, ovvero quando con il Brescello fermò la Juventus in Coppa Italia: “Pareggiammo 1-1 a Reggio Emilia. Fece gol Franzini, pareggiò Conte. Lippi a fine partita era furibondo. Lo eravamo anche noi, perché vincevamo e giocavamo in 11 contro 10, ma alla fine prendemmo gol. Il divario tecnico era enorme, noi abbiamo dato il 120% e loro il 50. Nel ritorno, in un Delle Alpi deserto, perdemmo 4-0”.

La carriera da allenatore è andata decisamente meglio, con i grandissimi successi ottenuti con la primavera dell’Inter. Questa è stata senza dubbio la parentesi più vincente e soddisfacente a livello personale. A tal proposito Vecchi ricorda sia il suo rapporto con Zaniolo, sia quello instaurato con Spalletti, al tempo allenatore della prima squadra: “Con Zaniolo sono stato insieme un anno. Ha sempre dimostrato di avere doti fisiche e tecniche straordinarie. Gli veniva tutto facile, a volte rischiava di accontentarsi del minimo. Allora lo riprendevo. Faceva parte del mio ruolo, gli dicevo che doveva andare sempre a mille. In un paio di situazioni non lo convocai per fargli capire che doveva metterci più impegno. Faceva sempre gol ma poteva fare di più, vedevo potenzialità enormi in lui. Così, a fine stagione, fece due mesi impressionanti tanto che Spalletti lo portò in prima squadra. Con Luciano avevo un bel rapporto, discutevamo di tante cose, specialmente sulla cyclette o a pranzo

Grazie ai suoi successi, Stefano Vecchi è stato anche protagonista di una brevissima parentesi da allenatore della prima squadra, in seguito all’esonero prima di De Boer e poi di Pioli. Della sua esperienza nella categoria superiore ricorda inevitabilmente la sua trasferta inglese in Europa League contro il Southampton decisa da un’autorere di Nagatomo, ma anche l’accoglienza di Icardi, che da buon capitano gli diede il benvenuto al suo primo giorno da tecnico dell’Inter.
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